La nota del CdA di Fondazione Betania indirizzata ai dipendenti
29 gennaio 2021 16:46Restano agitate le acque a Fondazione Betania. Da tempo gli stipendi dei dipendenti impiegati nelle strutture socio-sanitarie gestite dalla Fondazione arrivano in ritardo. La situazione di cassa non è delle migliori a causa dell'esistenza di crediti, vantati nei confronti di Pubbliche amministrazioni, 'incagliati'. C'è un fatto nuovo però che emerge in una comunicazione (datata ieri 28 gennaio) ai dipendenti del Consiglio di Amministrazione. In sostanza, alcuni dipendenti hanno adito le vie legali per recuperare le rispettive spettanze economiche. I decreti ingiuntivi azionati hanno 'costretto' Fondazione Betania a pagare, ma se replicata più diffusamente questa situazione potrebbe avere un effetto a catena disastroso per i suoi già fragili conti. Da qui una sorta di 'preghiera' a tutti gli altri dipendenti a non seguire l'esempio dei colleghi. Altrimenti, il rischio è la "chiusura"
FONDAZIONE MESSA CON LE SPALLE AL MURO- "Di recente - si legge nella nota del CdA- trovati davanti all’iniziativa di poche decine di dipendenti che, per loro autonoma decisione o perché invogliati da legali in cerca di guadagni, hanno adito l’Autorità Giudiziaria per ottenere il riconoscimento delle spettanze arretrate, attraverso Decreti Ingiuntivi, resi peraltro immediatamente provvisoriamente esecutivi dal Giudice, o attraverso lo strumento della conciliazione presso l’Ispettorato del Lavoro". "Tali iniziative mettono purtroppo la Fondazione al muro, in quanto Decreti Ingiuntivi e Conciliazioni all’Ispettorato, se non pagate alla scadenza di legge, presuppongono il ricorso da parte dei legali al pignoramento presso terzi alle Banche, con l’effetto di bloccare per poche migliaia di euro la disponibilità di Betania sui conti correnti, bloccando qualsiasi disponibilità finanziaria della Fondazione, oggi insufficiente per pagare tutti gli stipendi arretrati, ma necessaria per le scadenze indifferibili e per i versamenti contributivi obbligati per ottenere il DURC (documento di regolarità contributiva), senza il quale Fondazione Betania cesserebbe ogni rapporto con la Pubblica Amministrazione, con conseguenze catastrofiche per la stabilità della strutture e per la conservazione del posto di lavoro dei dipendenti". Il CdA ha scelto di pagare finora le somme "perché la cifra complessivamente necessaria per chiudere le vertenze alla scadenza di legge era limitata ed era compatibile con le disponibilità residue di cassa". Ma se dovessero aumentare la situazione cambierebbe.
SE ALTRI DIPENDENTI ATTIVERANNO LE PROCEDURE FONDAZIONE BETANIA RISCHIA LA CHIUSURA- "Comprendiamo che la divulgazione di tale situazione potrebbe determinare il proliferare di analoghe iniziative, con impatto economico ben più elevato, che troverebbero la Fondazione nell’impossibilità a far fronte a tali obbligazioni, determinando il rischio di ricorso da parte dei legali di eventuali dipendenti a forme di pignoramento, ovviamente con esiti di tempi lunghi e imprevedibili, e comunque con la certezza che eventuali pignoramenti determinerebbero un danno irrevocabile, e forse decisivo, alla continuità della vita di Fondazione Betania. E’ dunque opportuno - conclude la nota del CdA- che i dipendenti che attiveranno eventualmente tale iniziativa sappiano che le conseguenze di queste azioni possono essere la chiusura di Fondazione Betania ed il rischio per la stabilità del rapporto di lavoro dei dipendenti stessi, dei ricorrenti e dei loro colleghi". (g.r.)
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