
Catanzaro, città capoluogo di Regione, e l’intera Calabria stanno vivendo una delle più gravi crisi idriche degli ultimi decenni. Una crisi che non può più essere affrontata con interventi emergenziali, perché riguarda le fondamenta stesse del nostro sistema idrico e quindi la qualità della vita dei cittadini, delle imprese, delle scuole e la credibilità delle nostre istituzioni.
A tutto ciò si aggiungono le dure giornate di sacrificio che i cittadini catanzaresi hanno subito, per l 'ennesima volta, in questi giorni a causa dell’ennesima rottura delle grandi adduttrici idriche, che ha determinato l’assenza totale di acqua in molte abitazioni. Famiglie costrette a fare scorte, attività commerciali e studi professionali paralizzati, scuole e strutture sanitarie in difficoltà: una situazione che non può più essere considerata un episodio isolato, ma il simbolo evidente di una crisi strutturale profonda.
Mi rivolgo direttamente al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto.
Presidente, la seguo con attenzione. Seguo la sua azione politica, i suoi interventi in Consiglio regionale e i suoi messaggi con cui comunica ai calabresi ciò che è stato fatto e ciò che è in programma per costruire una Calabria migliore.
Sono trascorsi meno di due mesi dalla sua rielezione alla guida della Regione. I calabresi hanno creduto in lei. Anche noi abbiamo creduto in lei. Ora, però, è arrivato il momento di mettere mano con decisione a questa emergenza idrica strutturale.
Lei stesso, nei suoi ultimi interventi in Consiglio regionale, ha parlato con chiarezza del problema idrico della Calabria. Ha ricordato che la politica deve avere una visione lunga, capace di guardare ai prossimi cinque anni come un periodo storico e irripetibile, anche perché mai prima d’ora la Calabria aveva potuto contare su un governo di così forte continuità.
E allora, Presidente, è proprio questa continuità che deve oggi trasformarsi in capacità di intervento.
I problemi dell’acqua in Calabria non derivano solo dalla carenza di risorsa idrica. Lo sappiamo bene. Il nodo principale è un altro: una rete idrica obsoleta che disperde oltre il 50% dell’acqua immessa in condotta, con picchi che in alcuni comuni arrivano fino al 70%. Una rete costruita tra gli anni ’70 e ’80, progettata per durare trent’anni e che oggi, dopo oltre quarantacinque anni, continua a funzionare al limite, senza essere mai stata rinnovata come avrebbe dovuto.
Per questo la rete idrica calabrese va rifatta. Interamente. E non è più rinviabile.
Le misure avviate da Lei, Presidente, hanno già prodotto risultati rilevanti: nel corso del 2025, con la chiusura della precedente programmazione europea e l’avvio della nuova legislatura regionale, sono state approvate due delibere strategiche di programmazione. Grazie a tali atti, circa 300 milioni di euro sono stati riallocati anche per interventi di resilienza idrica, insieme a nuove politiche infrastrutturali fondamentali per modernizzare il sistema idrico-potabile e migliorare la capacità delle reti di resistere a dispersioni, carenze e stress strutturali.
In questo quadro, un ruolo fondamentale può essere svolto dal nuovo assetto del sistema idrico calabrese:
Arrical, che si occupa del ciclo integrato delle acque e della depurazione;
Sorical, gestore dell’acqua potabile, che oggi – dopo anni di governance non sempre efficace – sta finalmente tornando ad occuparsi della manutenzione, grazie alle nuove condizioni amministrative e gestionali poste in essere.
Arrical ha programmato 2,2 miliardi di euro di investimenti nei prossimi trent’anni. A questi si aggiungono ulteriori 200 milioni di euro destinati a rendere più rapido ed efficace l’intervento sui piani d’ambito e a potenziare il servizio idrico in tutti i comuni calabresi.
Sulla città di Catanzaro, però, grava anche una responsabilità specifica delle amministrazioni comunali degli ultimi vent’anni, che avrebbero dovuto affrontare con decisione questa emergenza strutturale in un rapporto costante con la Regione Calabria. Questo non è avvenuto, e oggi paghiamo decenni di ritardi, rinvii e mancate manutenzioni.
Per questo ritengo indispensabile che sin da subito si attivi un’interlocuzione immediata, forte e concreta tra Comune di Catanzaro e Regione Calabria, per individuare soluzioni rapide e durature, soprattutto perché Lei, Presidente, ha predisposto strumenti, risorse e visione per affrontare questa complessa e importante problematica.
Presidente, bisogna accelerare l’affidamento dei depuratori a Sorical e completare la transizione verso un sistema unico, coordinato, moderno ed efficiente. Solo così potremo superare definitivamente le inefficienze, gli sprechi e i ritardi del passato.
La rete idrica calabrese doveva essere sostituita già da tempo. Ogni giorno perso oggi diventa un problema più grave domani.
Per questo, Presidente, l’appello che Le rivolgo è chiaro e rispettoso, ma fermo:
interveniamo subito, interveniamo insieme facendo rete con tutti i comuni calabresi che soffrono lo stesso problema, interveniamo con decisione.
La Calabria – e Catanzaro in particolare – non possono più aspettare.
Raffaele Serò
Consigliere Comunale di Catanzaro
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