“Il grande pericolo che stiamo correndo noi tutti impone una serie di azioni rapide e incisive da parte di qualsiasi tipo di autorità: di pubblica sicurezza, istituzionale, sanitaria. Ognuna di queste sta facendo un lavoro immane per cercare di contrastare nel miglior modo possibile, e in mezzo a numerosissime difficoltà e carenze, economiche, di strumentazione e di personale, la diffusione del contagio da coronavirus".
Così in una dichiarazione Ezio Praticò, capogruppo di Catanzaro da vivere. "Bene, anzi benissimo, - prosegue - ha fatto il sindaco Sergio Abramo nel chiedere all’Asp di effettuare tamponi a tappeto per tutti i lavoratori dei supermercati e degli alimentari della città. È un’operazione, questa, che una volta effettuata garantirà più tranquillità e sicurezza ai cittadini e agli stessi lavoratori. E benissimo ha fatto l’Asp a rispondere affermativamente alla richiesta di Abramo: più tamponi si fanno, meglio è, soprattutto se vanno a tutelare quelle categorie professionali che erogano servizi di prima necessità e che, di conseguenza, non possono chiudere".
"Proprio per questo motivo, - si legge ancora - mi sento in dovere di sottolineare che anche le farmacie, vero e concreto presidio sanitario sul territorio, sono in prima linea in questa durissima lotta contro il coronavirus: i farmacisti sono, non soltanto a mio avviso, una delle categorie professionali più a rischio in questo periodo. Perché nella loro ragion d’essere c’è la prossimità e la vicinanza alle persone e, pur mantenendo tutte le dovute precauzioni in merito alle distanze e all’utilizzo dei dispositivi di sicurezza, è chiaro che non sono al riparo da eventuali contagi considerata la grande mole di persone che ricevono, nei propri esercizi, ogni giorno".
"Chiedo dunque all’Asp, e in particolare al direttore sanitario, - conclude - l’egregio dottore Lazzaro, di effettuare tamponi a tappeto a tutti i farmacisti della città capoluogo: certo di una sua pronta comprensione e adesione alla mia richiesta, mi auguro che questa venga accolta in fretta disinnescando, così, un potenziale pericolo”.
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