Il Tribunale di Catanzaro ha condannato a 3 anni e 4 mesi Marcello Talarico, 49 anni di Petronà, finito davanti al gup per l’incidente avvenuto la notte del 10 agosto 2018 a Cropani e che provoca la morte di Raffaele Gnutti, 18 anni, alla guida di un ciclomotore. E' accusato di omicidio stradale.
A processo con il rito abbreviato c’è Marcello Talarico, mentre in una fase iniziale i riflettori degli inquirenti si concentrano sul figlio.
La notte dell'incidente i carabinieri arrivano sul luogo dell’incidente mortale e prendono nota di quanto gli viene raccontato: secondo il primo racconto, a guidare sarebbe stato il figlio e dunque a lui sarebbe stata riservata l’accusa di omicidio stradale.
Il quadro indiziario però cambia nei mesi successivi, quando chi indaga si rende conto che il figlio arriva a Cropani solo nei minuti successivi rispetto all’incidente. Da quanto emergerebbe anche grazie dai tabulati telefonici, il figlio si sarebbe precipitato a Cropani dopo esser stato avvisato dell’incidente. Arrivato lì, insieme al padre, avrebbero descritto una dinamica diversa da quella di cui ora la Procura e i carabinieri sono convinti: per i due, la notte del 10 agosto avrebbe guidato il figlio mentre Marcello si sarebbe trovato al lato passeggero.
Nei mesi scorsi il fascicolo cambia direzione: il figlio viene prosciolto mentre a finire sotto la lente d’ingrandimento è Marcello Talarico, il quale avrebbe cercato far ricadere la responsabilità sul figlio.
La difesa dell'imputato, avvocati Luigi Falcone e Giuseppe Bubbo, ha ribattuto alle accuse e chiesto il riconoscimento delle attenuanti speciali e le attenuanti del risarcimento del danno, dato che l'assicurazione ha già risarcito il danno.
Le parti civili, rappresentate dagli avvocati Domenico Chianese, Anselmo Mancuso, Vito Carioti, si sono associati alla richiesta di condanna avanzata nei mesi scorsi dalla Procura (che aveva chiesto 2 anni e 8 mesi).
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