Un anfiteatro a mare, quello di Cropani, colmo di presenze e di emozioni condivise. Si è presentato così il contesto che ha accolto, nei giorni scorsi, i ragazzi del liceo artistico di Teggiano, creatori e donatori, assieme ai loro docenti, dell’opera “Manes - Nostri", realizzata in memoria della terribile strage avvenuta lo scorso 26 febbraio sulle nostre coste.
Alla benedizione dell’opera, avvenuta per mano dei vescovi S. E. Mons. Claudio Maniago – Vescovo Arcidiocesi Catanzaro -Squillace, S.E. Mons Antonio De Luca – Vescovo Arcidiocesi Teggiano Policastro e dei parroci di Cropani, Cropani Marina e Cuturella, rispettivamente Padre Francesco Critelli, Don Raffaele Feroleto e Don Valentino Cubello, ha fatto seguito un convegno dall’alto spessore umano e culturale, denominato : “In viaggio verso il futuro”.
Proprio il perché di questi viaggi e la speranza che li guida hanno rappresentato il cuore della riflessione , che ha coinvolto ed emozionato i presenti grazie agli interessanti interventi che si sono susseguiti.
“A nome di tutti noi- ha dichiarato il sindaco Raffaele Mercurio- voglio ringraziare i presenti e tutti coloro che hanno reso possibile tutto ciò, a partire dai ragazzi del Liceo artistico di Teggiano che, su intuizione del loro docente e nostro concittadino Giuseppe Capellupo, hanno realizzato, con il cuore e con le mani, un’opera dal valore inestimabile per il significato ed il messaggio che porta”.
“Un’opera capace di unire l’arte alla memoria” , come ha rimarcato nel suo intervento telefonico l’Onorevole Wanda Ferro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno.
Pensiero, quello legato all’importanza del non dimenticare, messo in luce anche dai Vescovi di Teggiano e di Catanzaro e dalla Dottoressa Roberta Molè, dirigente Area diritti civili ed immigrazione Prefettura di Catanzaro, che hanno sottolineato nei loro interventi quanto il contributo di questi ragazzi provi il fatto che un futuro migliore può essere possibile proprio partendo da loro.
A ricordare poi l’importanza della scuola come contesto educativo capace di guardare all’accoglienza e all’integrazione è stata l’assessore alla pubblica istruzione del comune di Teggiano, Maddalena Chirico, che ha dichiarato: “La scuola ed i ragazzi che la vivono hanno saputo dimostrare quanto amore a quanta umanità possono esserci nel costruire, con i loro occhi e le loro mani, un pezzo di dolorosa memoria”.
La stessa opera e l’idea di crearla, utilizzando i resti rinvenuti dai Rangers del Mediterraneo lungo la costa nei giorni immediatamente successivi al naufragio di Cutro, sono state raccontate con non poca emozione dal professore Germano Torresi, che ha dichiarato: “Il titolo Manes-Nostri mette insieme due concetti estremamente importanti nel mondo latino: Manes era un termine sacro per i romani, indicava le “anime dei morti” ma anche gli antenati, gli avi, i predecessori, che, in forza del legame di sangue esistente, avevano il compito di proteggere la casa, la famiglia, la Patria. Inoltre il termine Manes evoca, per somiglianza etimologica, l’altro termine latino Manus, che indica invece la mano, proprio come quelle presenti nell’istallazione. Poi c’è la parola Nostri, legate al senso di appartenenza che i Romani avevano nei confronti del Mar Mediterraneo, appunto il Mare Nostrum. Da un lato, quindi, il ricordo di chi non c’è più e il loro legame profondo (di testimonianza, monito, speranza) con chi resta, dall’altro una dichiarazione di fratellanza e unione, che nasce dalla consapevolezza di essere semplicemente su due litorali diversi, bagnati dallo stesso mare”.
A concludere l’incontro, che ha visto tra i presenti anche gli alunni dell’Ic Cropani Simeri, diverse autorità militari e civili e numerosi sindaci del comprensorio, tre preziosissime testimonianze: quella dello scrittore Vitaliano Fulciniti , ex direttore del Cara di Isola di Capo Rizzuto alla guida del centro per ben quattordici mesi, e quella di due giovanissimi ragazzi, un ospite de Gruppo appartamento Adolfo Velonà e un alunno del CPIA di Cropani, accompagnato dalle docenti e dal dirigente Giancarlo Caroleo, protagonisti di un viaggio della speranza che ha saputo trovare, fortunatamente un lieto fine.
L’incontro è stato moderato dalla giornalista de La Nuova Calabria, Francesca Froio, ed è stato curato nell’accoglienza e nel rinfresco finale dei ragazzi dell’istituto alberghiero Rita Levi Montalcini di Sersale, guidato dalla dirigente Giovanna Moscato.
Un’occasione preziosa per incontrarsi e riflettere su quanto importante sia il non voltarsi dall’altra parte, anche e soprattutto fornendo contributi di questo genere, che vedono coinvolti in prima linea proprio i giovani, simbolo del presente e del futuro.
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