Crotone, 29 anni fa la tragedia dell’alluvione: il brano di Dalen che la ricordò

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  14 ottobre 2025 17:13

di GUGLIELMO SCOPELLITI

Ci sono date che non si cancellano. Il 14 ottobre 1996, Crotone fu travolta da un’alluvione che distrusse case, vite e certezze. Ventisei anni dopo, nello stesso giorno, un ragazzo di quella terra decise di nascere musicalmente, pubblicando un singolo che portava il nome della sua città. Si chiama Dalen, e Crotone è stato il suo modo di trasformare il dolore collettivo in una forma di arte necessaria, un gesto di memoria e di identità.

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Oggi, a tre anni esatti da quella data, Dalen è una delle voci indipendenti più luminose della nuova scena cantautorale italiana. Calabrese doc, ha fatto dell’urgenza il suo manifesto artistico, con una scrittura che unisce il senso del racconto sociale alla delicatezza dell’intimità. Il suo primo brano non era solo una canzone: era un atto politico, un grido d’amore verso una città che ancora oggi convive con la paura degli allagamenti e con il peso di promesse mancate.
“Il 14 ottobre è una data indimenticabile per tutti i crotonesi e per noi calabresi” raccontava Dalen ai nostri microfoni (LEGGI QUI), “perché nel 1996 avvenne l’alluvione che distrusse la città di Crotone. Per me, oltre ad un pezzo di storia regionale, è un pezzo di storia personale, perché il 14 ottobre 2022 nasco musicalmente. Ho deciso di far uscire Crotone per ricordare quella tragedia e le sei vittime, ma anche per dire che la questione non è chiusa: gli allagamenti continuano, e la gente continua a vivere in uno stato d’allerta”.

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Da quel momento, il percorso di Dalen è stato una corsa lucida e intensa. Nel 2023 ha portato in giro il suo Inspiegabile Tour, cento date in un anno attraverso l’Italia, aprendo i concerti di giganti come Vecchioni, Cristiano De André, Ron, Brunori Sas, Alex Britti, Nina Zilli, Mario Biondi, Sud Sound System e molti altri. E intanto il suo nome cresceva, dentro e fuori la scena, fino a conquistare il primo posto alle semifinali di Musica contro le Mafie su oltre ottocento artisti.

Il suo secondo singolo, Emigrato, ha colpito dritto al cuore: la Repubblica ha deciso di pubblicarne il videoclip, riconoscendo nella sua poetica una sincerità rara, quella di chi non si limita a raccontare il Sud ma lo abita, lo difende, lo trasforma in linguaggio. E mentre molti artisti inseguono la viralità, Dalen costruisce con pazienza un percorso di autenticità, tra scrittura, palco e impegno.

Nel frattempo è stato autore e conduttore per Rai Geo, ha partecipato a Casa Sanremo, ha aperto il Premio Letterario Caccuri in occasione della presentazione del saggio antimafia del procuratore Nicola Gratteri, e si è esibito al Magna Grecia Film Festival davanti a un parterre che includeva Kevin Costner e Tim Robbins.

Oggi, Dalen non canta quel brano soltanto per ricordare, ma per tenere viva una ferita che ancora non si è rimarginata. Il suo intento è trasformare la memoria in coscienza, riportare lo sguardo là dove l’attenzione si è spenta, ricordando che dietro ogni tragedia ci sono vite che continuano. In un Paese abituato a dimenticare, sceglie la via più difficile: quella di ricordare, di dare voce a una comunità che resiste, e di dimostrare che la musica, quando nasce da un’urgenza autentica, può ancora farsi verità, può ancora farsi resistenza.

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