Si è chiuso il cerchio nell’indagine relativa all’omicidio di Tersigni Giovanni, l’uomo che, nella prima serata del 7 settembre scorso, è stato assassinato in pieno centro poco distante dalla sua abitazione.
Questa mattina, infatti, la Polizia di Stato ha arrestato altre quattro persone ritenute responsabili del grave fatto di sangue.
Si tratta di:
quest’ultimo già detenuto in quanto tratto in arresto nelle ore successive all’omicidio del TERSIGNI poiché trovato in possesso, nel corso di una perquisizione, di un chilo di eroina.
I quattro soggetti sono stati individuati grazie all’incessante lavoro investigativo effettuato dalla Squadra Mobile di Crotone che ha consentito, anche tramite la visione di numerose telecamere sparse per la città, di individuare dapprima alcuni soggetti presumibilmente coinvolti nell’omicidio e, successivamente, di raccogliere numerosi elementi a carico degli stessi che ne hanno confermato le responsabilità nonché appurare il coinvolgimento di altre persone. Si è potuto, quindi, accertare come il gruppo coinvolto fosse formato da due persone, il Berlingeri e il Passalacqua, giunti nella tarda mattinata a Crotone da Catanzaro a bordo di un’autovettura guidata dal Todorov su cui si trovava anche il Cusato e l’Oliverio; i cinque, poi, si sono recati, nel primo pomeriggio, presso l’abitazione di quest’ultimo da dove uscivano, pochi minuti prima dell’omicidio, il Berlingeri e il PASSALACQUA, parzialmente travisati nonché il CUSATO e l’OLIVERIO. Dopodiché i primi tre si dirigevano verso piazza Albani dove si trovava il TERSIGNI mentre l’OLIVERIO, individuato come mandante, dapprima si allontanava per poi ricomparire nella medesima piazza al momento dell’agguato.
Le immagini catturate dalle telecamere permettevano di ricostruire la fuga del commando omicida che, dileguatosi per le vie cittadine, si sbarazzava dell’arma utilizzata per colpire a morte il Tersigni Infine, i due catanzaresi facevano rientro a Catanzaro accompagnati dal Todorov. Nelle successive ore veniva, poi, rintracciato dalla Polizia il Cusato il quale, riconosciuto come colui che aveva cercato materialmente di sbarazzarsi della pistola, una calibro 7.65, utilizzata per commettere il delitto, veniva arrestato e tuttora si trova in carcere.
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