Crotone, Anna Curatola (FI): "L'amministrazione Pugliese è stata pressapochista"

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  09 novembre 2019 18:08

" L’indagine relativa alla gestione della piscina comunale,  impone alcune riflessioni". Ad intervenire sul terremoto degli scorsi giorni che hanno portato alla sospensione del sindaco Ugo Pugliese (LEGGI QUI), è il consigliere comunale di Forza Italia Anna Curatola. "Ferma restando da un lato una doverosa posizione garantista e dall’altro l’assoluto rispetto nei confronti della Magistratura e per l’attività investigativa posta in essere, non posso, nella mia veste di Consigliere Comunale, astenermi dal formulare le conseguenti valutazioni sul piano  politico". 

 

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"Non è mio costume utilizzare qualsivoglia strumento di comunicazione per motivi propagandistici, tant’è che da quando sono subentrata in Consiglio Comunale  ho cercato di operare nella massima assise cittadina, al fine di fornire il mio contributo sia quale componente delle commissioni consiliari che in Consiglio comunale, dissentendo spesso sull’operato dell’Amministrazione Pugliese e in particolare sui metodi utilizzati". 

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"L’Amministazione Pugliese è a tutt’oggi un’ Amministrazione fallimentare che ha portato la città di Crotone a livelli minimi di vivibilità, ridimensionandone la sfera economica , culturale , sociale: la gestione amministrativa di un Comune Capoluogo di Provincia non può ridursi al solo mettere  in atto iniziative roboanti ad elevato contenuto spettacolare, non basta pubblicizzare progetti , tra l’altro lasciati dalle Amministrazioni precedenti , senza giungere alla definitiva realizzazione e comunque omettendo la trasparente e democratica diffusione di modalità e aspetti gestionali, oltre che di rendicontazione.  Abbiamo, a mio sommesso avviso, assistito ad un’azione amministrativa  pressapochista e priva di una visione progettuale complessiva, portata avanti ciecamente, senza  che la stessa abbia sortito gli effetti che i cittadini si aspettavano dalla “Prossima Crotone “ e che alla fine ha avuto come risultato  il bene di pochi ma non certo della collettività".

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