Il Tribunale di Crotone, in composizione monocratica presieduta dalla dott.ssa Chiara Daminelli, ha emesso sentenza di assoluzione nei confronti di un imputato accusato di detenzione di arma da taglio. Il giudice ha ritenuto che l’uomo non avesse commesso il fatto, pronunciando l’assoluzione ai sensi dell’art. 530 del codice di procedura penale. La vicenda ruota attorno al rinvenimento di un coltello all’interno di un veicolo, ma durante il dibattimento non è emersa alcuna prova certa che riconducesse la titolarità o l’uso esclusivo del mezzo all’imputato. Un testimone ha riferito che l’autovettura risultava formalmente intestata a un terzo soggetto e che non vi erano elementi documentali a sostegno di un eventuale passaggio di proprietà. Nonostante alcune dichiarazioni rese in fase di controllo – potenzialmente autoincolpanti – il giudice ha rilevato che tali affermazioni non avevano valore probatorio in dibattimento. Come previsto dal codice di procedura penale, le dichiarazioni raccolte dalla polizia giudiziaria, in assenza delle garanzie difensive e fuori dalle modalità previste dalla legge, non possono essere utilizzate come prova nel processo. L’udienza di discussione si è svolta con l’assistenza difensiva dell’avv. Francesco Mazza del foro di Crotone, nominato difensore d’ufficio. Il legale ha chiesto l’assoluzione del proprio assistito, evidenziando l’assenza di prove concrete a suo carico. Il Tribunale ha quindi disposto l’assoluzione dell’imputato per non aver commesso il fatto e ordinato la confisca e la distruzione del coltello sequestrato.
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