Crotone, detenzione di droga, calunnia aggravata, favoreggiamento personale e falso, in tre nei guai

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Foto di archivio della Polizia
  24 settembre 2019 13:01

Detenzione di sostanza stupefacente, calunnia aggravata, favoreggiamento personale e falso, sono queste le accuse contestate dalla Procura della Repubblica di Crotone nei confronti di tre persone,  Maurizio Pugliese 53 anni,  Giuseppe Vallone, 18 anni e P.V. 32 anni, ai quali la Polizia di Stato ha notificato un provvedimento del Giudice che dispone: il carcere per  Pugliese Maurizio, gli arresti domiciliari per Vallone Giuseppe e l’obbligo di firmare presso un ufficio di polizia per P.V., figlia di  Maurizio Pugliese.

L’adozione di questo provvedimento è la conseguenza delle indagini svolte della Polizia di Stato e in particolare dagli investigatori della Squadra Mobile, durante la ricerca di  Maurizio Pugliese  il quale, indagato per il reato di stalking nei confronti nei confronti di una donna, una ragazza ventottenne residente a Crotone, si era reso irreperibile allorquando nei suoi confronti era stata disposta la cattura al fine di interrompere la sua attività persecutoria nei confronti della donna. Le indagini svolte al tempo, finalizzate alla sua ricerca, si concludevano verso la fine di giugno allorché l’uomo veniva rintracciato all’interno della sua abitazione dove si era nascosto, con la complicità dei parenti, sopra un armadio.

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Tuttavia, nel corso delle attività investigative, emergeva che   Maurizio Pugliese, con la complicità dei suoi famigliari e di persone a lui vicine ossia della figlia P.V. e di  Giuseppe Vallone commetteva una serie di reati.

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In particolare, grazie alla disponibilità di droga e avvalendosi dell’aiuto dei suoi complici, tramite delle segnalazioni telefoniche, faceva arrestare, dopo aver fatto collocare lo stupefacente sulle loro auto, due persone in due distinte occasioni. Inoltre, Vallone veniva accusato anche di favoreggiamento personale in quanto, nel corso delle ricerche di  Maurizio Pugliese si era adoperato attivamente per favorirne la latitanza pur non essendo legato da vincoli famigliari. A Pugliese  infine, veniva contestato anche il reato di falso poiché, al fine di sottrarsi alla cattura, si era creato un documento falso.

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I poliziotti questa mattina rintracciavano il VALLONE Giuseppe e P.V. presso le loro abitazioni mentre per il PUGLIESE si provvedeva a notificare la misura cautelare in carcere in quanto risulta attualmente ancora detenuto presso il carcere di Crotone per le accuse di stalking.

 

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