Nell'anno in cui in Serie A si celebra il calcio verticale dell’Atalanta assieme a quello palleggiato ma super offensivo del Sassuolo, l’approdo del Crotone di Giovanni Stroppa appare subito in linea con queste tendenze. Di certo una buona fetta della conquistata promozione dei rosssoblù va proprio al tecnico di Mulazzano.
Il suo 3-5-2 ha regalato sia risultati che bel gioco e non è un caso che per molti il Crotone abbia proposto il miglior calcio della B per tutta la stagione. Simy, grazie a Stroppa, si è confermato essere bomber vero, Barberis centrocampista di geometrie e intelligenza (bravo il Monza a portarselo a casa con largo anticipo, ndr), Molina un assistman con i fiocchi dalla corsia destra, Messias la scommessa vinta fra mille incertezze e Marrone, l'ex gioiellino della Juventus, novello baluardo difensivo dopo metà carriera vissuta sulla linea mediana.
Adesso per Stroppa, però, arriva il bello. La conferma in Serie A. Sul palcoscenico più difficile di tutti. Nel campionato dove oggi il gioco d'attacco va per la maggiore. Anche perché, in fondo, il calcio è un gioco semplice: vince che segna un gol in più.
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