Persone a cui resta attaccata sugli indumenti la pelle delle poltrone, ambienti poco curati e le porte tenute aperte con strumenti di fortuna. È il desolante quadro delle maggior parte delle “sale conferenze” al piano terra della Cittadella regionale. E proprio su queste che il sindacato CSA-Cisal si concentra dopo essersi occupato nei giorni scorsi di altri disservizi come quelli sugli ascensori, sulle tende rotte negli open space e sui bagni per disabili.
Facciamo il punto. La sala verde, la più ampia, ha 252 posti; la sala oro 75 posti, la sala blu 48 e altrettanti ne ha la sala turchese. Esclusa la sala verde, quella tenuta meglio, tutte le altre versano in condizioni indecorose. Come si può vedere dal filmato la stragrande maggioranza delle sedute è usurata e la pelle si appiccica ai vestiti dei malcapitati che vi siedono. Non essendoci un dispositivo “ordinario” per tenere aperte le porte quando serve, alle stesse viene applicato il “gretto” tacco di legno o addirittura, in alcuni casi, i dispenser di gel disinfettante fuori uso o i supporti porta bandiere. Come se si trattasse di un diroccato ufficio di quart’ordine. Si era pensato addirittura ad utilizzare delle catenelle, che sono state posizionate sulle pareti circostanti le porte ma poi hanno ceduto. Possibile non pensare ad adoperare delle calamite come un ufficio moderno?
Questa carrellata di immagini - evidenzia il sindacato - dimostra come sia praticamente assente il riguardo per l'utenza esterna e per i lavoratori dell’Amministrazione regionale. La percezione è quella dell’indifferenza verso i beni comuni a causa di una manutenzione assente o comunque del tutto inadeguata e che si attiva solo in caso di serio guasto, cioè quando si è “costretti” a intervenire. Invece, proprio perché dei luoghi d’incontro, come le sale conferenze, sono lo specchio interno ed esterno dell’Amministrazione bisognerebbe averne maggiore cura.
Questi spazi ospitano tante persone (sia interne e sia esterne all’Ente), vi si organizzano meeting, conferenze, incontri istituzionali e per i dipendenti regionali centinaia di corsi di formazione. Possibile che si accetta di svolgerli in ambienti così dequalificanti? Possibile che tutto - precisa il sindacato - passi inosservato e nessuno di competenza si sia accorto di questo degrado? Nessuno, nonostante le numerose riunioni nelle sale conferenze, ha l’intenzione di assicurare un maggior decoro a questi spazi così frequentati? Invitiamo l’Amministrazione regionale - conclude il sindacato CSA-Cisal - a intervenire al più presto e ripristinare un minimo di decoro alle sale conferenze. Lo meritano tutti.
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