Csm Girifalco. Iuliano (Consulta Dipartimento Salute Asp): "Inaccettabile l'idea di chiudere Montepaone"

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Caterina Iuliano

Sulla nota si ribadisce che "pochissimi utenti dai paesi della costa ionica afferivano al servizio quando si trovava a Girifalco. Perchè? per due motivi: Impossibilità di raggiungere la sede con mezzi di trasporto pubblici; Le famiglie, gli utenti vivevano ( e vivono ancora) lo stigma del manicomio che come si sa si trovava proprio nei locali che oggi si suggerisce di utilizzare"

  03 dicembre 2020 13:48

di MASSIMO PINNA

"Giù le mani dal Csm di Montepaone". Dopo il servizio pubblicato su la Nuova Calabria sul caso del Csm di Girifalco, arriva la reazione di Caterina Iuliano, coordinatrice della consulta del DSMD Asp Catanzaro che si fa portavoce delle richieste delle famiglie e degli utenti del CSM di Soverato al commissario Guido Longo.

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Di poche ore fa l'esposto per questo caso clamoroso, del Codacons, con il vicepresidente nazionale, l'avvocato Francesco Di Lieto, alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti per l'eventuale danno erariale e al commissario ad acta della sanità calabrese, Guido Longo. Alla Procura, affinchè “proceda per ogni fattispecie di reato che sarà ravvisato”, e a Longo, “per pretendere ogni e più opportuno chiarimento contabile”, sul Csm di Girifalco, aperto un solo giorno alla settimana in una struttura pubblica, mentre fino al 2000 era aperto tutti i giorni, con assistenza da parte anche di 30 unità tra medici, specialisti, educatori e personale sanitario. Al servizio di un'utenza che copre gran parte della provincia di Catanzaro.

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Ora, invece, si registra la presa di posizione di Caterina Iuliano, coordinatrice della Consulta del Dipartimento di Salute dell'Asp di Catanzaro, chiamata in causa per la vicenda dei fitti ai privati.

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"E ci risiamo! Approfittando dell’emergenza Covid  e della confusione che ha accompagnato la  vicenda del commissariamento della sanità calabrese, si tenta ancora una volta di sottrarre diritti ai disabili psichiatrici, i più bistrattati, quelli che si pensa non abbiano voce in capitolo per difendersi". Così Caterina Iuliano, che aggiunge: "Dopo il tentato trasferimento del reparto di psichiatria dell’ospedale Pugliese-Ciaccio - prosegue  - ora ci si prova con il CSM di Montepaone Lido, vero fiore all’occhiello, negli anni, della psichiatria territoriale. La scusa è nobile: dare suggerimenti  al commissari Longo ed anche a Gino Strada per ridurre il debito sanitario calabrese".

"Come fare? Semplice. Chiudere la sede di Montepaone Lido - incalza -, dove l’ASP paga 67 mila euro all’anno  per l’affitto, e trasferirla a Girifalco, nei locali dell’ex manicomio di proprietà dell’Asp. E’ quanto sostiene un articolo pubblicato ieri su “La nuova Calabria “ e ripreso oggi col titoloCsm di Girifalco, Codacons alla Corte dei Conti: “Si valutino danni e responsabilità”. Esposto anche al commissario”. Sembrerebbe una soluzione ragionevole ma solo per i non addetti ai lavori. Giova infatti ricordare che  non è la prima volta che si tenta  questa operazione di trasferimento e quando nel 1994 il CSM   venne spostato a Girifalco il servizio conobbe anni di declino fino ad arrivare al 2000. Solo dopo nacque  il CSM di Soverato con sede  a Montepaone lido  dove, ad oggi , affluiscono migliaia di utenti e dove ha sede il Centro diurno per la riabilitazione e l’inserimento socio lavorativo dei giovani con disagio psichiatrico".

"Pochissimi utenti dai paesi della costa ionica afferivano al servizio quando si trovava a Girifalco. Un vero flop! Perchè? - ribadisce poi Caterina Iuliano -  Per 2 motivi: 1) Impossibilità di raggiungere la sede con mezzi di trasporto pubblici; 2)Le famiglie, gli utenti vivevano ( e vivono ancora) lo stigma del manicomio che come si sa si trovava proprio nei locali che oggi si suggerisce di utilizzare!; Nell’articolo a firma Massimo Pinna si sostiene che Girifalco è al centro della provincia, in una posizione strategica e ben collegata, tra Catanzaro, Lamezia Terme e Soverato” . 

"Non eravamo informati che Girifalco fosse raggiungibile in volo o col treno visto che i bus non la collegano con i vari paesi della fascia ionica. Quanti bus dovrebbero prendere le persone con disabilità psichiatrica o i loro familiari per raggiungere Girifalco? A meno che non si voglia suggerire, anche per risparmiare sul  trasporto pubblico, di arrivarci in macchina. Peccato che la maggior parte degli utenti non abbia la patente di guida - conclude Caterina Iuliano - ed alcune famiglie sono in condizioni  economiche tali da non poter permettere ai loro figli la frequenza quotidiana dei servizi riabilitativi perché semplicemente non hanno i soldi per pagare ogni giorno il biglietto del bus! Il risparmio non si fa con i tagli lineari e con il depauperamento dei servizi  ma piuttosto mirando a potenziare prevenzione e riabilitazione e rendendo i servizi territoriali più efficienti, funzionali e fruibili dalla popolazione. Questo è quello che chiedono le famiglie e gli utenti del CSM di Soverato  al commissario dr.Guido Longo. Concludo dicendo a nome loro: GIU’ LE MANI DAL CSM DI SOVERATO!".

 

 

 

 

 

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