Cuda (Pd): "Polemica sull'ex commissario e sul nome del suo sostituto rischia di essere fuorviante"

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Gianluca Cuda
  10 novembre 2020 16:04

“Con una nota del 9 novembre che sviluppa la riflessione e l’iniziativa ecclesiale aperta il 30 settembre con la sessione autunnale della CEI, i vescovi calabresi hanno inteso esprimere l’amarezza e la preoccupazione per le condizioni in cui si trova la sanità calabrese. Nello stesso contesto mentre si ribadisce l’impegno di tutte le associazioni che si richiamano al protagonismo sociale della chiesa si sottolinea la straordinarietà della situazione e la necessità di mobilitare tutte le coscienze per conseguire l’obiettivo primario per debellare la minaccia incombente del virus che in Calabria si manifesta con inusitata gravità”. Lo afferma Gianluca Cuda, segretario del Pd della provincia di Catanzaro.

 “Il monito lo accogliamo come una sollecitazione ulteriore, e il riferimento alle vicende del commissariamento della sanità calabrese ci induce ad assumere tutte le iniziative necessarie.   Occorre evitare il rischio di rallentare e deviare l’attenzione del governo regionale con inutili e dannose polemiche e su un impegno corale per evitare gli effetti più devastati che possono abbattersi sulla nostra regione. Raccogliamo tale benefica sollecitazione e già ne abbiamo dato dimostrazione nell’ultima riunione del Consiglio regionale evitando che possano aggiungersi ulteriori motivi di lacerazione politica che potrebbero aggravare la precaria condizione complessiva della Calabria. Ognuno deve fare la sua parte e anche al governo nazionale che vediamo compiere uno sforzo eccezionale chiediamo di prestare maggiore attenzione al coinvolgimento della istituzione regionale. Non sono utili polemiche e contrapposizioni come ci invita il presidente Mattarella”, continua Cuda.  

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“La polemica sul Commissario dimissionato e sul nome del suo sostituto rischia di essere fuorviante. Occorre invece per la Calabria un piano che sia il frutto di un confronto e di un concorso di competenze e di assunzione di responsabilità piena della istituzione regionale e di un concorso di merito di tutte le competenze regionali”, conclude il segretario Dem.

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