di APOLLONIA NANNI
“Scrivere per libertà e disobbedienza” è questo il monito che caratterizza Oriana Fallaci e tutte le sue opere letterarie, difficile sceglierne solo alcune tra queste memorabili: Un cappello pieno di ciliegie, Lettera a un bambino mai nato, INSCIALLAH…Dal libro QUEL GIORNO SULLA LUNA: “Pronto, mi sentite? Pronto!” Apollo 11 missione spaziale .
Ti sentiamo e ti abbiamo anche vista, Oriana- “ Chissà che spettacolo, con questo giornale in testa. Vistoche bel berretto mi sono fatta?” Sono le 22.17 del 20 luglio 1969 quando l’astronauta Neil Armstrong , il primo uomo, mette piede sulla luna. Serata memorabile, il miracolo è compiuto. Cambia la storia dell’umanità, milioni di persone incollate alla tv esultano , guardando alla luna con occhi nuovi.
Oriana Fallaci si è resa partecipe anche di questa straordinaria impresa con la sua diretta dalla terra: “Eccolo, eccoci…meno otto, nove, sei, cinque, quattro, tre, due, uno, fuoco! Dio, Dio, Dio”! Oriana esulta: “Mai visto un lancio così! Dio, a volte gli uomini sono così belli!” E’ stata definita uno degli autori più letti e amati del mondo dal rettore della Columbia College of Chicago che le ha conferito la laurea ad honorem in letteratura. Ha intervistato i grandi della terra. A Firenze vive l’infanzia e la prima adolescenza nel periodo nazista. Un tempo difficile all’epoca per molte espressioni artistico-culturali, cresce in una famiglia appassionata alla lettura, un ambiente consono alle sue inclinazioni manifeste sin dalla tenera età.
Voglio ricordarla nell’anniversario della sua morte: 15 settembre 2006. Nasce a Firenze, il 29/6/1929 da genitori fiorentini: Tosca ed Edoardo Fallaci . “Mi ritengo una fiorentina pura. Fiorentino parlo, fiorentino penso, fiorentino sento. Fiorentina è la mia cultura e la mia educazione. All’estero, quando mi chiedono a quale Paese appartengo, rispondo: Firenze, non Italia, perché non è la stessa cosa”. Oriana “uno scrittore” come amava definirsi.
Giornalista dapprima, dopo avere guadagnato la fama con le sue inchieste scomode in giro per il mondo, decide di documentare tutti i suoi “viaggi” reali e fantastici attraverso la scrittura , opere letterarie che rimarranno indelebili ed estremamente attuali. Provocatoria, tenace, sfacciata e a volte rude, combattente fino all’ultimo anelito di vita, contro il male incurabile che l’ha divorata. Sopravvivrà attraverso i suoi scritti, l’arte rende immortali!
“La vita è una tale fatica, bambino. E’ una guerra che si ripete ogni giorno, e i suoi momenti di gioia sono parentesi brevi che si pagano un prezzo crudele” (da Lettera a un bambino mai nato, di Oriana Fallaci).
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