Curinga. Il Platano orientale millenario attira i calabresi, Taverniti: "Iniziano a rispettare le ricchezze di questa terra"

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images Curinga. Il Platano orientale millenario attira i calabresi, Taverniti: "Iniziano a rispettare le ricchezze di questa terra"

  28 febbraio 2021 21:56

di GIANPIERO TAVERNITI

Il Platano orientale millenario, attira i calabresi. Una domenica primaverile per temperature, cielo azzurro, sole che comincia a scaldare, giornata ideale per la classica gita fuori porta, in questo momento di problemi derivati dalle prossime ristrettezze anticovid. Una giornata che ha spinto tantissimi calabresi, a “invadere” il centro catanzarese, attirati dalla campagna pro Platano orientale secolare candidato a European Tree of the Year 2021, dopo essere stato l’albero italiano 2020.

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Un vero piacere vedere tanti conterranei, in massa, andare ad apprezzare le ricchezze di Curinga. Primo pomeriggio, che ha visto la contrada Corda, ripopolata da tanti appassionati, amanti dell’ambiente, dell’arte che hanno composto una lunga colonna di macchine che dimostravano la numerosa presenza. Tutti impazienti di scendere nel bosco sottostante al monastero di Sant’Elia Vecchio, tutti in fila ordinati, a distanza e con la mascherina pronta, nel rispetto delle norme vigenti. Platano esposto a ovest, si erge da “guardiano” di una verde foresta sottostante, si presume sia stato piantato da un monaco basiliano che intorno all’anno Mille, arrivarono in Calabria e anche da queste parti, regalandoci un importante monastero.

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Le radici potrebbero essere più vecchie, il tronco è completamente cavo e nella sua apertura più grande, raggiunge i tre metri. Chi ha avuto la fortuna di entrarvi, dichiara che sembra di trovarsi in un incredibile grotta boscosa, oggi però il platano è stato recintato da passamano e non era consentito l’accesso al tronco. Vedere tanti calabresi, appassionati e felici di ammirare queste bellezze, fa ben sperare per il futuro, qualche cosa comincia a muoversi, si comincia a rispettare maggiormente le ricchezze che questa terra ci dona, dalle ricchezze paesaggistiche a quelle artistiche e storiche, che nella vicinanza è ben rappresentata. A 100 metri in linea d’area, a cinque minuti a piedi, troviamo il monastero di S.Elia Vecchio, che ci fornisce la prova del passaggio dei basiliani da queste parti. Oggi in grande spolvero, pulito e visitato da tanta gente, qualche gruppo, ha una guida che spicca un inglese madrelingua, tanti altri invece lo ammirano, fotografandolo e rimanendo meravigliosamente felici di questa full immersion a Curinga.

Sullo stesso, non abbiamo molto materiale storico artistico descrittivo, ha la forma rettangolare, con i lati corti a nord e a sud, la cupola del tetto è in discrete condizioni, sulla porta d’ingresso a vista si denota uno stemma araldico in pietra che pare rappresentasse l’unione fra due famiglie nobili della zona, la costruzione dello stesso potrebbe risalite intorno la fine del IX secolo, nel periodo della controffensiva bizantina contro gli arabi. Infine due considerazioni sono doverose, riguardo al valore di questa giornata, ossia che vedere tanti calabresi appassionati che visitano un platano orientale millenario, è una conquista, o sarà stata la campagna mediatica di promozione e valorizzazione dello stesso o sarà stata la giornata bellissima, di certo qualche cosa sta cambiando, si avverte un maggiore attaccamento e si comincia a sentire passione e apprezzamento verso le nostre ricchezze siano esse artistiche naturalistiche o storiche che siano. La seconda riflessione invece è più profonda, comunque andrà il concorso sull’albero dell’anno d’Europa 2021, qualunque sia il piazzamento del nostro incredibilmente maestoso albero, nella cultura , nell’interesse e nell’importanza dei calabresi, ha vinto visto che oggi domenica 28 febbraio 2021, ultimo giorno utile per votarlo , la nostra gente lo ha onorato andando a trovarlo in massa. Buona fortuna CURINGA, i tuoi tesori aspettano di ricevere lo splendore che meritano e che visto la strada intrapresa di certo arriverà.

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