“In un interessante articolo apparso alcuni giorni fa su un quotidiano nazionale, ci si chiedeva se il ritorno alla dicitura “esame di maturità” non fosse, in realtà un’appropriata provocazione affinché tutti i soggetti interessati (ragazzi per primi) si sentissero coinvolti nella giusta misura. Accanto a questo ci viene in mente la lettera, anch’essa di pochi giorni orsono, di un docente che, riflettendo sulle sue esperienze, evocava l’esigenza di tornare al ruolo originario dell’insegnante senza sentirsi addossato di compiti e responsabilità non proprie. Due fatti che possono sembrare lontani tra loro, ma che invece sono le facce di una straordinaria sfida che si profila all’orizzonte”.
Le parole di Ornella Cuzzupi, Segretario Nazionale UGL Scuola e componente del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, danno vita a una rilevante riflessione a inizio del nuovo anno scolastico.
“La strada che il Ministro sta indicando in questi mesi è, senza dubbio foriera di positive novità che rispondono agli esempi appena citati. Da un lato la volontà di dare alla scuola il giusto peso nel processo d’apprendimento e responsabilità dello studente; dall’altro il riconoscere al personale scolastico l’importanza del proprio ruolo inserito nel più vasto ambito sociale. Infatti, il “percorso riformatore” di cui parla il Ministro con la centralità dello studente si fonde necessariamente con gli aspetti reali e realistici legati ai lavoratori della scuola: la dignità del lavoro, la competenza e la professionalità. Elementi che vanno riconosciuti come tali senza che orpelli superflui o banali interpretazioni ne alterino la sostanza. In questo senso, ad esempio, leggiamo la specifica formazione dei docenti chiamati a valutare i maturandi”.
La Cuzzupi, come suo costume, scende nello specifico. "Ci riferiamo anche alle circostanze che fanno deidocenti ostaggi di situazioni locali o, ancor peggio, di tendenze culturali che hanno ampiamente dimostrato le proprie lacune. Ben vengano, quindi, gli strumenti a sostegno e difesa - l’Osservatorio contro la violenza sui docenti, organismo da noi stessi prospettato è uno strumento eccellente - così come vanno sostenuti i docentinell’autonomia di valutazione. L’esame di maturità, adesempio, eliminando la discussione sul documento che prestava il fianco a una certa confusione, ha rivalutato lo studio delle materie, l’impegno profuso e lo spirito criticodello studente. La scuola è un ponte tra formazione e vita reale come afferma lo stesso Ministro. C’è in questo un’innovazione che, fornendo certezze ai giovani, esalta il ruolo dei docenti come insegnanti e formatori. Una prospettiva che anche economicamente deve essere riconosciuta. Aspettiamo, quindi, di veder definito il prospetto legato al rinnovo contrattuale alla luce delle risorse aggiuntive anticipate dal ministero. Noi siamo pronti a costruire il futuro, senza pregiudizi, ma con la determinazione dovuta a un comparto e a lavoratori che rappresentano un bene prezioso per il Paese”.
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