Da Beirut parla Speziali (Udc): "L'attuale classe dirigente? Pennacchisti e autoreferenziati"

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Vincenzo Speziali
  21 febbraio 2024 13:06

Intervista a Vincenzo Speziali leader dell'UdC calabrese, in queste ore a Beirut.

Come va la situazione?

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"Come vuole che vada? Sapevo da piu` di un anno che sarebbe finita così e ho cercato di spiegarlo. C'è traccia di quanto paventavo e dicevo, ma i neofiti, oltre ad essere ignoranti, vogliono pure fare i saputelli, alla stregua di chi pensa di essere migliore di un democristiano ancora 'in servizio effettivo permanente' quale sono io e che a mia volta conosco il mondo, non solo perché ci vivo, bensì in quanto ne sono parte".

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Cosa si sente di dire alla pubblica opinione italiana?

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"Di votare bene e di scegliere, laddove è possibile, quando le consultazioni elettorali permettono le preferenze, chi è la politica, non il 'maggiordonismo' insulso, rappresentato dai miserevoli cooptati. Noi politici, abbiamo una formazione strutturata, ideologica, culturale, coerente e di appartenenza. In più siamo preparati, mentre 'gli scelti', sono quella poca roba che sono e dai quali mi distinguo e di cui non sono parte, con orgoglio e vanto". 

Cosa pensa della classe dirigente di oggi?

"(Ride)...classe dirigente? Ma se nel 90% dei casi ci troviamo con pennacchisti cooptati e discutibilmente autoreferenziali e autoreferenziati. Suvvia di che parliamo e di chi parliamo?" 

Andrà al Congresso del PPE a Bucarest il 5/6 Febbraio?

"Ovviamente, anche perché sono nel Bureau Politique dello stesso PPE e dell'Internazionale Democristiana. Partirò direttamente da qui, cioè da Beirut, sempre che l'aeroporto sia agibile, sennò da Damasco, benché stamattina, le forze israeliane, hanno anche bombardato la capitale Siriana. Ormai devono estendere il conflitto, perchè Netanyahu ha tale folle necessità per sopravvivere. Alla peggio mi imbarco da Damasco".

Si percepisce che è in totale disaccordo 

"Le ripeto, sono aduso a situazioni simili, anche in virtù del fatto di essere cresciuto bene nella DC e non conosco cosa sia la paura. Vengo da Bovalino - e lo affermo con orgoglio - perciò si va avanti. Sempre, comunque. Avanti, si avanti!"

Che intende fare durante il Congresso del Partito Popolare Europeo?

"Tajani parlerà di Berlusconi e lo trovo giusto, dal suo punto di vista. Cesa ed io, invece, faremo presente di essere -con coerenza, verità ed orgoglio- la continuità storica e partitica di Moro, De Gasperi, Taviani, Fanfani, Segni sr., Piccioni, Gonella, Rumor, Piccoli, Colombo, Forlani, Andreotti, Cossiga, De Mita, Goria, Gava, Scotti e Prandini, assieme a Gullotti e Mannino. Non è affatto poco, soprattutto in questa sede e costoro valgono di più e noi con loro, rispetto alla propaganda tajanea. Certo, è lecita la suddetta propaganda da parte sua, ma allora si dedicasse al suo Partito e al rilancio che smercia quotidianamente, dimettendosi da Ministro degli Esteri".

Crede che Tajani debba lasciare il Governo?

"Svolgo un ragionamento sano e politco, che le illustro. In triplice, ancorché delicatissima, cogenza 'bellicodiplomatica', come quella in corso - Ucraina, Medio Oriente e Mar Rosso - alla Farnesina serve un'attenzione di 24 h su 24, mentre lo vedo più impegnato a dare i numeri, ma non so se dei sondaggi (che per essere veri si devono  pubblicare sul portale di Palazzo Chigi, presso il Dipartimento Editoria), oppure quelli per il Superenalotto. Lo vedremo. Ma, comunque sia, a me Tajani è simpatico, difatti sorrido sempre quando parlo di lui o lo sento discutere. Lo dico con affetto. Poi se qualcuno pensa a Giuda...è variabilità interpretativa".

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