"Perché il sud paga di più le sanzioni sull’energia?"
Con questo quesito, dalla città di Lamezia Terme, è partita una campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema, consci della necessità di conoscere per cambiare. Le sanzioni sui ritardi di pagamento delle bollette dell’energia al Sud sono le più elevate per le aziende con più di 50 dipendenti (o fatturato superiore a 10 milioni annui) ed i comuni che a causa di ciò rischiano molte volte il dissesto.
Al riguardo, è stata, quindi, lanciata una petizione dall’attivista meridionalista Rosella Cerra che ne chiede l’abbattimento, poiché questa sanzione, definita “Fattore Omega”, ha il valore più alto proprio in Calabria, pari a 51,86 euro per ogni MWh, seguita dalla Sicilia con 39,96 mentre in Veneto è il più basso con 12,36 €/MWh ed in Lombardia è di 13.89 €/MWh.
Eppure la Calabria ha il paradosso di produrre molta più energia di quella che consuma, inserendo l’eccesso nel circuito nazionale. Un Comune o una azienda calabrese, sottolinea Rosella Cerra, si ritrova, pertanto, a pagare un fattore omega circa 4 volte quello pagato da un comune o una azienda lombarda o veneta nella stessa condizione di morosità.
Il Fattore Omega ha valori più elevati nelle Regioni del Sud che storicamente hanno avuto minori risorse dallo Stato (il 34% della popolazione italiana che vive nel Sud ha ricevuto finora in media il 28% delle risorse). La “scarsa qualità creditizia”, usata come pretesto per legittimare la disuguaglianza, è da ricercare quindi nella “scarsa” disponibilità di fondi di cui hanno sofferto negli ultimi anni gli enti e le imprese del Sud.
Stando ai dati forniti sia da Svimez che dall’Eurispes, nelle regioni meridionali sono mancati circa 840 miliardi di euro negli ultimi 17 anni, rispetto alle regioni del Nord Italia. Se la ripartizione dei fondi non è equa, diviene inevitabile che dette ultime regioni siano più virtuose e con un Fattore Omega ai minimi valori.
La petizione, quindi, richiede specificatamente di:
“intervenire a livello legislativo, in particolare sul DLGS 192/2012 (lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali) che di fatto legittima l’arbitrio delle morosità, per eliminare le disuguaglianze, e sulla legge 3 agosto 2007 n. 125 (Disposizioni per l'erogazione del servizio di vendita dell'energia elettrica di salvaguardia), seguendo i principi della Direttiva europea del 2003 n. 54 (norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica), che obbliga gli Stati membri alla fornitura di energia elettrica a prezzi ragionevoli secondo il principio di NON DISCRIMINAZIONE seguendo l’articolo 2 e l’ art. 120 della Costituzione Italiana per il rispetto dei principi di Solidarietà Politica, Sociale, Economica e di Unità Giuridica”.
Detta petizione e’ stata sottoscritta dal Sindaco di Lamezia Terme Avv. Paolo Mascaro che, da amministratore e da cittadino, ha approfondito motivazioni e progetti, sostenendo in pieno e con convinzione ogni rivendicazione.
Credo sia giusto – dichiara il sindaco Mascaro – approfondire e sostenere tutte le tematiche che hanno ricadute sull’intera comunità. Ho, quindi, accolto con grande attenzione le proposte di Rosella Cerra plaudendo al suo dinamismo e alla sua verve nel portare avanti battaglie a difesa del benessere dell’intera comunità’”.
La petizione è indirizzata al: Presidente Parlamento Europeo David Maria Sassoli; Presidente del Consiglio Giuseppe Conte; Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli; MISE-Direzione Generale per le attività territoriali per la Calabria; Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano; Ministro Economia e Finanza Roberto Gualtieri; Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede; Presidente della Regione Calabria Jole Santelli; Presidente ARERA Stefano Besseghini.
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