La capacità di una scuola sta nel rinnovarsi e valorizzare appieno le qualità dei giovani, preparandoli ad affrontare le future sfide accademiche, professionali. Non lasciandoli mai soli anche quando il trillo della campanella suona per l'ultima volta.
Lo sa bene l'Istituto tecnico agrario di Catanzaro che nei giorni scorsi ha aggiunto l'ennesima stelletta di cui andare più che orgogliosi.
Presso il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, infatti, ben quattro ex-allievi dell’Istituto catanzarese hanno conseguito la laurea triennale in Scienze e Tecnologie Agrarie: Valentino Borza con una tesi dal titolo Il controllo microbiologico degli insetti, Marco Frisina (Microrganismi presenti nel miele e ricadute sulla qualità), Giulia Montepaone (Analisi della biodiversità vegetale degli habitat costieri - la flora della ZSC Dune di Guardavalle - IT9330108) e Tommaso Olivadese (Valore agronomico ed effetti ambientali del digestato).
L’agricoltura catanzarese, e più in generale quella calabrese, possono quindi ora contare su nuove forze giovani, preparate e pronte ad entrare nel mondo del lavoro, sebbene si spera che i neo-dottori possano proseguire gli studi conseguendo la laurea magistrale. All’Università Mediterranea, in rappresentanza dell’Istituto Agrario, c'era Giuseppe Caruso, fra l’altro reduce da un recentissimo minitour di presentazione nel centro Italia del suo ultimo libro – La Botanica della Birra, ormai un best-seller – all’Università dell’Aquila e a Palazzo San Macuto, Biblioteca della Camera dei Deputati a Roma.
La presenza di Caruso alla cerimonia di assegnazione delle lauree all’ateneo reggino è stata tuttavia motivata anche dall’avere affiancato, in qualità di correlatore, gli accademici reggini prof. Giovanni Spampinato e prof. Carmelo Musarella, nell’accompagnare la ricerca floristica poi confluita nella tesi di laurea della neo-dottoressa Giulia Montepaone. Il lavoro di tesi, è stato così apprezzato dalla commissione di laurea per la sua natura interamente sperimentale, che la stessa presidentessa della Commissione, la prof.ssa Maria Rosaria Panuccio, ha ritenuto di rivolgere il suo plauso, oltre che alla candidata per l’ottimo lavoro svolto, anche a Caruso per la proficua continuità didattico-scientifica tenuta con l’ex-allieva lungo il suo percorso accademico.
È proprio questo, forse più di ogni altra cosa, a caratterizzare il percorso personale e professionale dei ragazzi che frequentano l’Istituto Agrario di Catanzaro, come pure i rapporti tra docenti e discenti in questa straordinaria eccellenza catanzarese: nessuno può mai sentirsi solo un numero in questa scuola; nessuno viene lasciato indietro ed a tutti viene data, con indubbia generosità, la possibilità di trovare il suo posto nel mondo una volta finito il quinquennio catanzarese. Una scuola allo stesso tempo forte delle sue profonde radici storiche, ma anche sorprendentemente moderna. Insomma, 145 anni e non sentirli!
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