di ENZO COSENTINO
Non c’è pace nel Pd catanzarese che vorrebbe, invece, dimostrare di essere un luogo politico dove persiste silenzio (questo magari, si che c’è) e quieto vivere. In realtà c’è attrito e disaccordo. L’ultima? Si “racconta” che due componenti la segreteria cittadina (un uomo e una donna) potrebbero essere vicini alla intenzione di mollare la loro postazione. Sono in fase di riflessione. La voce del sommovimento è circolata all’indomani della composizione della segreteria provinciale che è cosi composta: Battista Paola (coordinatore segreteria con delega al lavoro), Maria Antonietta De Francesco(scuola, cultura, diritti), Deborah Chirico (pubblica amministrazione professioni, innovazione),Vito Maida (responsabile organizzazione con delega alla legalità), Sebastiano Tarantino (aree interne e coesione territoriale), Enzo Zofrea (riforme e PNRR), Antonio Tavella (infrastrutture), Elisabetta Sacco (enti locali), Carlo Troiano (responsabile iniziative politiche e politiche migratorie), Giovanna Spina (donne, prevenzione e contrasto alla povertà), Teresa Signorello (tesoriera), Fabio Celia, Gennaro Masi e Lidia Vescio (componenti di diritto in quanto segretari cittadini di Catanzaro e Lamezia e portavoce provinciale donne).
Alla base dei dissidi potrebbero esservi ben altri motivi che si intersecherebbero con alcune situazioni nelle istituzioni locali. Ad esempio l’evoluzione del Fiorita-pensiero sulla eventualità di un rimpasto o azzeramento di Giunta. Inevitabile, comunque, che il passo sarà compiuto. Il problema reale di questa vicenda è la quadratura dei conti (leggi suddivisione degli assessorati). Una operazione più che matematica, algebrica. Le richieste dei dominus a Palazzo de Nobili non mancano proprio. Battiato cantava con successo “La stagione dell’amore”. Chi comporrà e canterà, riferendosi, a Catanzaro, “La stagione della verità”? Qualche squarcio di sereno nella vita amministrativa si intravede. Il progetto per la “Grande Catanzaro” è una scommessa, è il salto di qualità che deve fare non soltanto la Capitale della Calabria ma tutti i Comuni che si sentiranno coinvolti in questo progetto. Una esigenza in più perché la politica alta abbandoni le sterili barricate delle polemiche. Una crescita esponenziale della Capitale, in termini sociali, quindi di servizi efficienti in tutti i settori, non può che far bene alla status complessivo di tutta la Regione. Di una Calabria svincolata dal virus del campanilismo provinciale.
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