Dalla scena del crimine all’aula universitaria, all'Umg sale in cattedra la Scientifica

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  28 maggio 2025 16:26

Ieri, nell’aula Falcone-Borsellino dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, per l’intera giornata si è svolto l’evento formativo "Tecnologie, investigazioni e implicazioni giuridiche", organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia - Corso di Laurea in Scienze delle Investigazioni.

Tanti i relatori, qualificati esperti, che hanno illustrato le tante sfaccettature del tema del convegno e le evidenze nei vari ambiti della società, con particolare riguardo alla sfera giuridica, economica, penale, tecnologica, sanitaria.

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Da tutti gli interventi è emerso come l’impatto delle tecnologie sulle indagini scientifiche, le ricerche giuridiche e il processo penale meritino confronti e riflessioni interdisciplinari, dando rilievo alla complessità delle implicazioni di tali interrelazioni.

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Per la Polizia di Stato, hanno relazionato il Questore di Catanzaro Giuseppe Linares, il Capo della Squadra Mobile Rosaria Di Blasi e il Dirigente del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica per la Calabria (G.R.P.S.) Vincenzo Ferraina.

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Il Questore Linares ha posto l’accento sulla collaborazione con il mondo universitario, ricordando anche il recente incontro dello scorso 15 maggio con gli studenti del corso di laurea in Psicologia Forense e Criminologica dell’Università Magna-Graecia, incentrato sulla tematica della violenza di genere e le azioni di contrasto che si snodano in una dimensione meta-penale, finalizzate a neutralizzare la pericolosità del maltrattante.

Nel campo delle investigazioni giudiziarie, queste si svolgono in campo penale e il Pubblico Ministero oggi può avvalersi di una serie di tecnici per rivelare “l’opacità del reato”.

Una delle frasi di Umberto Eco "Ogni cosa al mondo ci parla di sé" fa riflettere su come poter trovare un significato in tutto ciò che ci circonda se osserviamo attentamente e ne diamo interpretazione nel contesto in cui si trova, ma il fattore umano rimane imprescindibile anche con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale. Oggi con la tecnologia che si evolve sempre più, l’investigazione forense è preponderante soprattutto nelle prime fasi sulla scena del crimine.

L'investigazione forense è l'applicazione di metodi e tecniche scientifici alle investigazioni giudiziarie per accertare un reato o analizzare un comportamento sociale. Questo campo si occupa di raccogliere, analizzare e interpretare prove per assistere nelle indagini e nei processi legali. 

Il dott. Ferraina, Dirigente del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica per la Calabria, con ausilio di un breve video ha descritto in sintesi le principali attività della Polizia Scientifica, i sopralluoghi fisici e quelli virtuali, elettronici, con l’utilizzo di database che si avvalgono anche dell’Intelligenza Artificiale. La scena del crimine, durante la ricerca delle prove, deve essere salvaguardata per scongiurare qualsiasi alterazione o contaminazione e deve essere cristallizzata seguendo tutte le accortezze.

La dott.ssa Di Blasi, Capo della Squadra Mobile della Questura di Catanzaro, ha illustrato i compiti e funzioni della Polizia Giudiziaria, la funzione investigativa e quella repressiva. L’investigazione, quale complesso di attività dedicate alla ricerca, raccolta e analisi delle informazioni e degli elementi di prova utile e necessari in un determinato contesto delittuoso deve consentire all’Autorità Giudiziaria di esercitare l’azione penale. L’investigazione richiede multidisciplinarità e l’apporto di più attori, tra questi imprescindibile è il ruolo della Polizia Scientifica. In modo schematico sono stati descritti metodi di indagine, i protocolli operativi delle attività investigative da svolgere su delega dell’Autorità Giudiziaria o su iniziativa, ma sempre nell’alveo del codice di procedura penale. Sul lato procedurale i rapporti tra la Polizia Giudiziaria e il Pubblico Ministero che dirige le indagini ed ha potere di impulso e di direzione delle stesse.

Personale del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica per la Calabria e del Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica di Catanzaro, oltre a riferimenti su aspetti tecnici e giuridici, ha illustrato alcuni strumenti di tecnologia ultramoderna e guidato gli studenti in un’esperienza immersiva di rilevamento delle tracce sulla scena del crimine.

Sono state allestite 3 simulazioni di diverse scene del crimine ed utilizzate apparecchiature elettroniche in dotazione ed uso alla Polizia Scientifica. Gli studenti hanno partecipato attivamente cimentandosi nelle attività di ricerca e rilevamento delle prove seguendo le istruzioni degli operatori della Polizia Scientifica. La ricerca di tracce biologiche con particolari macchine fotografiche, che con l’utilizzo di luci forensi e sostanze chimiche, consentono di individuare anche labili tracce biologiche e di diversi materiali (polvere da sparo, sangue, saliva, ecc.), nonché di elaborare le impronte digitali permettendo, nell’immediatezza, sulla scena del crimine, di poter effettuare un eventuale riscontro con le banche dati. Il tutto ponendo in evidenza le fasi fondamentali del sopralluogo e della documentazione video-fotografica della scena del crimine, illustrando le azioni da adottare per salvaguardare la ricerca delle prove.

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