di TERESA ALOI
La cosa più bella è stata la gara di solidarietà. Quella solidarietà che riempie il cuore, espressa con i fatti, in maniera concreta. Perché, in nome di quell’orgoglio dell’appartenenza ad una scuola che, nonostante mille difficoltà, non si è mai risparmiata per il bene dei propri studenti, c’è chi ha prestato il trattore, chi il personale, chi ha donato piantine, chi ha prestato attrezzatture, chi ha acquistato le manichette per l’irrigazione, chi il telo pacciamante.
Dopo anni di “oblio” dovuti a una cronica carenza di quei fondi necessari per sostenere le complesse attività didattiche i docenti dell’Istituto tecnico Agrario “Vittorio Emanuele II” hanno deciso di riportare la scuola ai vecchi fasti. E così, rispolverati i vecchi registri si è andati alla ricerca dei numerosi ex studenti che avrebbero potuto sponsorizzare la produzione dell’olio d’oliva. Un ringraziamento di cuore è stato espresso a Giuseppe Chiera dell’omonima azienda agricola vivaistica, Davide Vono ex studente e imprenditore agricolo, alla famiglia Iaquinta di Tommaso ex studente prematuramente scomparso e Pietro che tuttora frequenta l’Istituto, a Mario Migliarese, a Matteo e Francesco dell’Aera, ex studenti e imprenditori agricoli, alle Masserie Canino di Siano, all’Azienda Torchia di Tiriolo, all’azienda Vivai Santacroce, all’azienda Agricola Migliarese, all’Hotel Perla del Porto con lo chef Claudio Villella, a La delizia della Cascina con l' ex studente Saverio Biamonte.
E in questa gara di solidarietà e di sostegno non poteva sottrarsi il presidente onorario del Parco della Biodiversità, Michele Traversa, che in quella scuola è stato studente e con il quale i rapporti di collaborazione sono strettissimi e proficui da sempre stato vicino alle attività didattiche, specie quelle relative alla produzione di un olio extravergine di oliva eccellente.
Una piccola ma significativa produzione dal grande valore simbolico che, il 19 dicembre nell’ambito di una festa, una vera e propria “Giornata di cultura olearia con degustazione”, consentirà di finanziare nuove attività didattiche.
E’ una scuola che si apre al territorio, l’Istituto agrario diretto da Rita Elia, che si innova e si rinnova, che si sforza di avere margini di autonomia economica tali da consentire il raggiungimento di obiettivi didattici impensabili, fino a ieri.
Dall’albero al frantoio: tutto il percorso si è snodato all’interno e all’esterno dell’Istituto che si affaccia sul Parco della Biodiversità.
Ne è venuto fuori un olio dalle leggere note piccanti e amare e dall’aroma fruttato con una bassissima acidità: 0,19 gradi di acidità organica, con caratteristiche organolettiche eccellenti e un profilo sensoriale tipico della cultivar Carolea di tutto rispetto. Ed è un sogno che si è avverato, perché da ora in poi i ragazzi potranno beneficiare di fondi per svolgere attività didattiche pratiche. Un sogno che è costato fatica e impegno: ma val bene la soddisfazione di essere annoverati tra i benefattori della scuola. Una scuola che ha bisogno della città e i catanzaresi sapranno, ne siamo certi, sostenere la scuola.
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