di GABRIELE RUBINO
Qualche aggiustamento testuale, ancor più margini di manovra per il commissario Occhiuto e il nuovo stop (limitato) alle procedure esecutive contro Asp e aziende ospedaliere. E' questo il risultato del passaggio in Senato della proroga fino a maggio dell'anno prossimo del Decreto Calabria, che una ventina di giorni fa, era servito essenzialmente a prorogare almeno fino agli inizi di gennaio i commissari degli enti del servizio sanitario calabrese.
Da Palazzo Madama, in attesa della conversione finale alla Camera, proprio sulle nomine dei vertici il commissario Occhiuto - che già ha il coltello dalla parte del manico - si ritrova un opzione in più: nominare non più i commissari straordinari con la procedura speciale ma i direttori generali con le norme ordinarie. In questo caso, si apre quindi la possibilità a incarichi più stabili e duraturi (potenzialmente tre anni) nelle Asp e nelle aziende ospedaliere rispetto al recente passato.
Sempre Occhiuto, dopo la bocciatura della Corte costituzionale, aveva chiesto e ha ottenuto la riformulazione della norma che blocca i pignoramenti. Non sarà più fino al 2025 ma al massimo fino al 31 dicembre del 2023. Una boccata d'ossigeno per le aziende sanitarie provinciale che dopo il recentemente pronunciamento della Consulta si sentivano con il fianco scoperto.
Infine, è stata introdotta la possibilità di collaborazione con l'Agenzia delle Entrate e una disposizione che estende i possibili rinforzi non solo ai ranghi del dipartimento regionale Tutela della Salute ma ad Azienda zero, che nelle prossime settimane dovrebbe entrare in funzione.
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