di CLAUDIA FISCILETTI
Oggi è il Dantedì, la giornata in cui l'Italia intera celebra Dante Alighieri, il Sommo Poeta fiorentino. Istituita nel 2020 dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro Dario Franceschini, il Dantedì di questo 2021 è particolarmente significativo perché segna il settecentesimo anniversario dalla morte del poeta.
Linguista, teorico politico e filosofo, Dante Alighieri ha lasciato in eredità le sue opere conosciute in tutto il mondo, che sono ancora oggi fonte di studi e approfondimenti sullo stile di vita al tempo in cui visse il poeta. S'impegnò a rendere la lingua volgare una lingua colta e letteraria, in modo tale da poter essere usata comunemente da gran parte degli italiani. Da Le Rime, alla Vita Nova, al Convivio, è comunque la Divina Commedia, l'opera dantesca più conosciuta, spesso ripresa per omaggiare Alighieri e studiata nelle scuole di tutta Italia.
Ed è proprio con la Commedia che inizia il legame tra Dante e la Calabria. Nonostante il poeta non mise mai piede su suolo calabrese, la sua opera più conosciuta fece il giro dello stivale, suscitò l'interesse di molti, in particolare dal punto di vista linguistico, tanto da ispirare nel 1840 il rivoluzionario, letterato, Domenico Mauro, di San Demetrio Corone (CS), a dare alle stampe un primo volumetto sulle “Allegorie e bellezze della Divina Commedia”, come attestato nel saggio di Martino A. Rizzo, rossanese che si occupa di ricerca storica sul Risorgimento in Calabria, contenuto nell'Antica biblioteca Corigliano-Rossano che offre un vasto resoconto del rapporto tra i calabresi e Dante (QUI).
E, ancora, dal saggio di Rizzo emerge che furono molti i calabresi che si cimentarono nella trasposizione in dialetto della Divina opera dantesca, tra cui il medico e poeta di Aprigliano Luigi Gallucci che nel 1846 tradusse ne dialetto del suo paese il canto XXXIII dell’Inferno, in cui il conte Ugolino è protagonista. Forse perché attirati dalla potenza allegorica dell'opera, forse perché affascinati da quel poeta esule che cantava di una "donna angelo" in rima, Rizzo ricorda che "i calabresi furono tra i primi a confrontarsi con la poesia del Purgatorio e del Paradiso, quella più impegnativa per le sue implicazioni filosofiche e dottrinali e per il suo elevato registro linguistico dovuto alla progressiva perdita di contatto con il mondo terreno". Dunque, furono due cosentini a realizzare le traduzioni integrali: Saverio Albo, forse intorno al 1870, per quanto riguarda il Purgatorio, mentre fu Francesco Limarzi nel 1874, ad occuparsi del Paradiso.
Per avere un quadro chiaro del rapporto tra calabresi e Dante Alighieri è di vitale importanza il testo di Stanislao De Chiara, cosentino e presidente dell'Accademia Cosentina, “Dante e la Calabria”. Anche lungo il corso del Novecento i calabresi continuarono a provare particolare interesse per la Divina Commedia, Rizzo ricorda, tra i tanti, il cosentino Salvatore Scervini che stampò la versione integrale della Commedia in calabrese e, nel 1969, il catanzarese Salvatore Macrì diede alla luce “U ’Mpiernu” e poi postumi ’U Prigatoriu e ’U Paravisu”, sempre in dialetto catanzarese.
E' possibile trovare tutti i testi di riferimento sul sito dell'Antica biblioteca Corigliano-Rossano (QUI).
EVENTI DEL DANTEDI' IN CALABRIA:
Catanzaro: "La musica per Dante", evento online a partire dalle 19 (QUI)
Gasperina: "Dante e la Calabria", conferenza online con il professore Filippo D'Andrea (QUI)
Lamezia Terme: "Gli spiriti sapienti" promosso dall'Associazione Culturale Animula (QUI)
Lamezia Terme: "Un giorno con Dante a Lamezia Terme" promosso da Associazione Culturale “Natale Proto” (QUI)
Cosenza: "Una statua per Dante" promosso dalla Società Dante Alighieri – Comitato di Cosenza (QUI)
Cosenza: "Suggestioni. La Divina Commedia illustrata" promosso da Libreria in Viaggio (QUI)
Reggio Calabria: "Dante e la Calabria" (QUI)
Reggio Calabria: "Il cielo con gli occhi di Dante al Planetario, alle 18
Crotone: "La femmina balba. Dante, la Sirena e la lingua italiana" dalle 18 sulla pagina facebook del Museo Archeologico di Crotone
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736