di GIANPIERO TAVERNITI
Il senso di coesione di una comunità che si ritrova nel venerare il proprio Santo, stesso Santo protettore dei catechisti e degli avvocati canonici.
Sarà quello che avverrà dal 14 al 16 ottobre a Davoli Marina, alle porte della Perla Jonica di Soverato. San Roberto Bellarmino, un teologo di riferimento uno scrittore e cattedrale italiano, discendente da una nobile famiglia, venerato come Santo dalla Chiesa cattolica e visto il suo spessore culturale ,di grande fedeltà alla chiesa, d' importante Illuminazione dottrinale oltre che di profonde riflessioni teologiche ,fu anche nominato Dottore della Chiesa, titolo che si richiama non a tutte le personalità religiose.
San Roberto Bellarmino, apparteneva all'ordine dei Gesuiti e si distinse nel risolvere importanti problematiche della chiesa ,ma nella sua vita si distinse anche per aiutare il prossimo fattivamente, facendo avere tante elemosine ai poveri e lasciando tutti i suoi averi a chi ne potesse avere bisogno, è stato molto amato dai Romani essendo stato in prima persona, battendosi per far concedere l'approvazione Pontificia, affinché si potesse fondare il Nuovo Ordine della Visitazione di Santa Maria di Francesco da Sales e anche per essersi impegnato per la beatificazione di Filippo Neri. Ci sarebbe molto da descrivere la sua vita, la sua brillante carriera, Pontificia, ma la sua impronta umanitaria verso il prossimo, è il completamento dell'uomo e del Santo che lo contraddistinse e lo esaltò insieme al suo spessore teologico e culturale.
Quindi non serve altro che venerare nell'imminente festa, nel centro catanzarese di Davoli, dove fra ricche cerimonie religiose e civili, di sicuro ci sarà quella sinergia umana e religiosa che ogni comunità forte e importante deve avere e che oggi più che mai in questa società sgretolata e a volte "ghiacciata" occorre, per poter dire e fare qualche cosa in più verso il prossimo che è sempre vicino a noi, ma le problematiche globali, lo stress e la rincorsa al finto Dio denaro, ci annebbiano la "vista" del cuore a non vederli e a non aiutarli. Fattori esterni che non hanno annebbiato il cuore e la mente di San Roberto Bellarmino che ebbe la giusta visione umanitaria nel rinunciare a tutto per sé stesso ,solo per aiutare il prossimo in difficoltà.
Nutrito è il programma religioso, altrettanto uello civile, con giochi popolari, quei giochi di una volta che si facevano da bambini ( la gara della pastasciutta, il tiro alla fune e quello alle pignate). Si potranno gustare pietanze tipiche e allo stesso tempo ascoltare dell'ottima musica popolare identitaria, quella che sabato sera 15 , ci offrirà il grande Cosimo Papandrea e quella sempre molto apprezzata della Piper Band che eseguirà un ricco revival anni 60-70-80 nella serata del 16 che farà rivivere ricordi di società passate dove le comunità, erano più sane, più unite e dove il valore di aiutare il prossimo, era la vera ricchezza e la più forte essenza di vita.
Evviva San Roberto Bellarmino.
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