di GIANPIERO TAVERNITI
Nella serata del Venerdì Santo, la processione del Cristo Morto, per le vie del borgo catanzarese che continua a tramandare questo evento religioso nel segno della speranza, della fede, del culto e quest'anno con una profonda preghiera per la pace.
Nel segno della devozione , esprime quella pace condivisa da tanta gente e quella speranza donata da tanti giovani davolesi che hanno accompagnato la bara del Cristo, trasportando per tutto il borgo alti e pesanti abeti addobbati da lanterne accese ,ceri che con la loro combustione lasciavano per le viuzze quel profumo di pace che oggi questa terra ha bisogno .Miriadi le luci che hanno illuminato Davoli Borgo ,con devozione e sacrificio che tanti italiani e calabresi hanno fatto inibendo e rimandando per la pandemia ,forti tradizioni religiose che si tramandano da secoli.
La ripartenza della Naca ha colpito nel profondo il cuore di tanti fedeli non sono davolesi ma anche da tantissimi paesi vicini che non hanno voluto saltare questo evento religioso che ha scaldato una serata freschina, in piena primavera che darà la giusta fioritura nel cuore di tutti e che ognuno porterà al Cristo che per i peccati dell'uomo è andato sulla croce pagando per tutti.
Una Naca molto sentita, accompagnata con molta spiritualità, non solo dai giovani e giovanissimi, ma anche da tanti fedeli anziani che se hanno avuto le forze di percorrerla tutta lo hanno fatto ,portando una fiaccola dietro la bara ,in una suggestiva colonna di abeti illuminati che formavano un tutt'uno di fedeli, in massima coesione sociale ,spirituale e religiosa che hanno riacceso e svegliato tanti anziani infermi ,assistere dal loro balcone a sbalzo addobbato di fiaccole nel cuore del borgo ,che al passaggio di Ns Signore ,accompagnato dalle marce funebri dal gruppo bandistico di Davoli ,esprimevano una reale commozione immedesimata in questa surreale nottata della Naca di Davoli che ha toccato il cuore di tutti nel dolore, ma ha acceso la "fiaccola" di tutti negli occhi lucidi di fede nel passaggio della bara che nella speranza dell'unione della comunità, hanno scaldato il cuore di pace che oggi più che mai ognuno di noi ,auspica e prega per riconquistare.
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