di CLAUDIA FISCILETTI
Ieri il Senato, a scrutinio segreto, ha votato a favore della "tagliola" per il Ddl Zan proposta da Lega e Fratelli d'Italia, dunque adesso si ferma l'esamente del testo. "Quello che è successo in queste ore dimostra che in Italia c'è una destra che non ha nulla da invidiare a quanto accade in Ungheria e Polonia", così commenta la notizia Mario Vallone, presidente provinciale Anpi Catanzaro, che nel giugno scorso fu promotore in concerto con altre associazioni del territorio, della manifestazione "Catanzaro non discrimina" fatta proprio contro le discriminazioni perpetrate nei confronti della comunità LGBTQ+ e, di conseguenza, a sostegno dell'approvazione del Ddl Zan.
"C'è una destra che, per quanto riguarda il riconoscimento dei diritti delle persone più deboli, che siano migranti, clochard o in questo caso membri della comunità LGBTQ+, dimostra essere molto più indietro rispetto a quello che è il Paese reale. Non è un'opinione minoritaria e nemmeno velleitaria quella di chi dice che in questo momento il Paese reale è più avanti di queste classi dirigenti che si arrogano il diritto di cancellare l'iter di una legge che avrebbe semplicemente dato qualche tutela in più a persone che vengono maltrattate e bullizzate", continua Vallone, in riferimento al disegno di legge del Ddl Zan che, di fatto, si proponeva come tutela per coloro che subivano discriminazioni sulla base del proprio orientamento sessuale, genere e disabilità.
"In questo Paese ci vuole sempre un'emergenza per far capire la gravità della situazione. Sono anni che noi diciamo che bisogna mettere un freno al linguaggio di odio, e per quanto riguarda il Ddl Zan, adesso molti sentiranno di avere la possibilità di farlo insultare o maltrattare senza avere il timore di una legge che possa punire i loro comportamenti. E' qualcosa di terribile che fa ripiombare questo Paese nell'oscurantismo", continua la riflessione di Vallone.
E, infine, conclude: "La cosa più grave è che forze che pretendono di richiamarsi al campo progressista, si sono comportate come e peggio della destra, facendo pagare a questo disegno di legge un prezzo che non c'entra nulla con i loro calcoli politici. Noi, come Anpi, non possiamo che essere indignati e bisognerà fare qualcosa prima che questa legge passi nel dimenticatoio. Dovremo trovare un modo per dare una risposta ai diritti di queste persone e l'Anpi sarà in prima linea in tutte le occasioni o manifestazioni in cui si dovranno difendere i loro diritti".
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