“Nel formulare gli auguri di buon lavoro al nuovo governo comunale, al tenace sindaco Paolo Mascaro, alla nuova Assise cittadina, invoco ed auspico, una volta superate le formalità necessarie all’insediamento e istituito il nuovo consiglio comunale, che tra i punti necessari e aperti al dibattito possa essere presente un o.d.g. sulla sanità”. Lo afferma Salvatore De Biase ex presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme.
“Oggi – osserva - si respira aria di rinnovamento e la sintesi di un consiglio comunale unanime, determinato e combattivo sul tema sanità è dovuto e più che mai necessario. Occorre richiamare le istituzioni preposte al loro ruolo perché la sanità a Lamezia va avanti solo grazie alla riconosciuta professionalità e abnegazione degli operatori del settore”,
L’ex presidente del consiglio comunale pone alcuni quesiti: "Che fine ha fatto la proposta di fusione tra Pugliese-Ciaccio, Mater Domini e l’ospedale lametino? Nell’ipotesi di fusione, Lamezia avrà un ruolo meritevole e paritario con le altre strutture del capoluogo? Sarà avviato un dibattito serrato sul Decreto Calabria, ritenuto dai tanti non adeguato, così come inadeguati sono stati i tanto decantati commissariamenti di Scura, Cotticelli e dei loro predecessori?” “Come la stampa riporta giornalmente – prosegue De Biase - con Cotticelli persistono i risultati fallimentari sui Lea, sull’emigrazione sanitaria, da capogiro, e sul personale che in Calabria manca ovunque. E’ arrivato il momento di assumersi precise responsabilità. I ragionamenti aleatori e basati su ipotesi, non servono più. Occorrono dati certi e soluzioni ragionevoli! Una risposta chiara la dovrebbero dare anche i nostri deputati D’Ippolito e Furgiuele, attori necessari per il nostro territorio. Loro sanno perfettamente che non basta dire ‘ok’ ad uno spoke da migliorare, mentre questo si svuota; non basta dire ‘si’ a una fusione sanitaria che per Lamezia non arriva. I processi vanno accompagnati. Se permane questo immobilismo generalizzato sarà difficile recuperare! A Lamezia, potrebbe essere previsto un centro traumatologico collegato al Centro Protesi Inail, a condizione, però, che vengano assegnati i 40 posti letto previsti e l’officina protesi si attivi a pieno regime. Diversamente come rendere forte l’attuale realtà? Il Ciaccio è stato chiaramente indirizzato verso il rafforzamento dell’oncologia, il Pugliese dell’emergenza-Urgenza, l’Università verso la Ricerca. E Lamezia?”
“E’ arrivato il tempo – puntualizza De Biase - della chiarezza e delle responsabilità. L’eventuale fusione sanitaria tra Catanzaro e Lamezia, dovrà significare che il 33% delle risorse venga riconosciuto alla sanità della piana con la realizzazione concreta, e non ipotizzata o rinviabile in tempi indefiniti, di servizi e reparti specialistici”.
“Inoltre – precisa De Biase - dopo la discussione già effettuata sul protocollo d’intesa, l’atto aziendale dovrà contenere certezze nel pieno rispetto delle realtà territoriali. Altrimenti ci troveremo di fronte all’ennesima presa in giro che per Lamezia non è assolutamente accettabile. Per questo chiediamo impegni reali, indicando tempi e modi per la loro realizzazione”. “Oltretutto l’ospedale di Lamezia e la struttura di Soveria, giorno dopo giorno, registrano disservizi e subiscono le proteste dei cittadini, nonostante – continua De Biase - la presenza di validi medici, personale sanitario e amministrativo snobbato, e colpevolmente guidato dalla città dei tre colli, lontana, distinta, distante, e forse anche interessata al disinteressamento generale”
Ed ecco l’appello di De Biase: “Generale Cotticelli cosa intende fare e dire ai nuovi rappresentanti comunali eletti dal popolo? Quali impegni e proposte saranno offerti a garanzia della città di Lamezia, visto che Catanzaro mostra i muscoli e ottiene quanto dovuto? Il Rettore della Università Magna Graecia di Catanzaro, Giovambattista De Sarro, sensibile e disponibile, il direttore Generale Regionale, Antonio Belcastro e il delegato del Presidente Oliverio, Franco Pacenza, cosa dicono sul ruolo reale che Lamezia merita in ambito sanitario?
“L’ospedale di Lamezia Terme, voluto e sostenuto dal compianto dott. Tomaino, anela ad avere – sottolinea De Biase - un ruolo di primo piano e non quello di uno spoke giornalmente impoverito, nel quale svolgere azioni sanitarie limitate o adempiere al solo ruolo di osservazione e invio dei pazienti nel capoluogo catanzarese. In una sola parola, nel caso di una fusione equilibrata, i posti letto saranno ridistribuiti? E come? Con quali specialità su Lamezia? Vi sarà un piano sanitario dei diritti, riconosciuti per tutti gli attori? La sanità, privata e pubblica, che opera su Catanzaro sarà riordinata rispetto a Lamezia? E le risorse? I primariati? I debiti accumulati come saranno sanati? La neurologia lametina e altri reparti otterranno i posti letto previsti?” “Siamo in attesa – conclude De Biase - che ci sia il coraggio delle scelte e la chiarezza verso i cittadini. Sono certo che il sindaco e l’intero consiglio comunale faranno sentire la loro voce, richiamando all’unità il comprensorio e i sindaci, per una nuova ‘Alba Lametina’.
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