"Possibile che a nessuno interessi, nessuno si allarma su quanto riporta la stampa in questi giorni, dove, cito testualmente quanto apparso: “non si perde tempo, nella sede di Madonna dei Cieli, questa, eletta a cabina di regia, per il piano di integrazione tra l’Azienda Pugliese Ciaccio e Policlinico Universitario Mater Domini, il tutto affidato alla gestione e alle sapienti mani del nuovo Commissario Straordinario Dr Giuseppe Zuccatelli, si dà il via al processo di fusione". Esordisce così Salvatore De Biase, ex Presidente del Consiglio Comunale Lamezia.
"Allarmi, quindi!!! Allarmi!!! - prosegue - Deputati, Sindaci, consiglieri Regionali interessati, o/e motivati, Lamezia non merita l’emarginazione sanitaria. Non merita uno SPOKE, se tale non è, perché spogliato e defraudato. Su CZ, è già in programma, la prima riunione per il piano di integrazione tra l’Azienda Pugliese Ciaccio e Policlinico Universitario Mater Domini, concretamente per avviare il dialogo tra le strutture interessate e quindi procedere speditamente all’accorpamento degli uffici tecnici, amministrativi, e contabili. Non voglio apparire come colui che di sanità ne è impastato, “e grida nel deserto” ma lo faccio per chiedere aiuto. Invoco in primis la stampa, se non altro per sensibilizzare, immaginando che Lamezia, se si realizza quanto avviato, è fuori dal gioco, e di conseguenza non farà parte di nessuna programmazione sanitaria che la coinvolga".
"E allora è la fine. Sindaco!!! Sindaci del comprensorio, - incalza - Sindacalisti, Medici, Associazioni, politici di ogni colore, se ravvisate, condividete, e se amate davvero Lamezia, ribellatevi, fate sentire il grido di 150.000 utenti, che non troveranno mai più la speranza di essere curati adeguatamente nell’ospedale Lametino, (seppur con una classe medica preparata). È di ieri la notizia che più di 40 sindaci del catanzarese hanno chiesto al sindaco della città capoluogo Sergio Abrano la convocazione urgente della Conferenza dei servizi sanitari dell’ASP di Catanzaro per esaminare le numerose criticità e problematiche che si sono notevolmente acuite negli ultimi quattro mesi. Spero che tra questi ci sia anche il nostro sindaco Paolo Mascaro che qualche anno fa era in prima linea a difesa della sanità lametina con numerosi sindaci al suo fianco, sono certo, che ancora una volta il “sindaco guerriero” sarà pronto a sguainare la spada per difendere i suoi cittadini".
"Il nostro ospedale, - si legge ancora sulla nota di De Biase - invece doveva rappresentare il centro della sanità Calabrese, con 700 posti letto, quindi un vero e proprio ospedale regionale, tenuto conto della sua struttura baricentrica e i suoi indispensabili servizi utili a tutta la Calabria, ma paradossalmente non a Lamezia che li offre e ingratamente, non viene ripagata. Ribelliamoci, senza gelosie o primogeniture, soprattutto in questo momento, di estrema preoccupazione. Ricordiamo ancora i patimenti sanitari subiti nel tempo e causati da tutti i colori politici. Preoccupiamoci, una volta per tutte, della nostra grave situazione sanitaria, che giornalmente costringe Lamezia ad emigrare. Osserviamo che in Cina, quanto in tutto il mondo, vi è il rischio concreto di una epidemia come il “coronavirus”, Patologia e grave rischio per tutte le popolazioni, e Lamezia, ha smarrito finanche ed ingiustificatamente, il reparto di MALATTIE INFETTIVE, PROGETTATO, FINANZIATO E MAI REALIZZATO".
"Ecco perché - conclude - faccio appello a quanti potranno, con l’auspicio di vedere in prima linea la nascente nuova amministrazione regionale, che offra a Lamezia il giusto riconoscimento, in un contesto di una nuova programmazione sanitaria, o di uno SPOKE che valga come posizione di avanguardia specialistica, e non come centro di smistamento, per costruire la cittadella sanitaria sul versante del capoluogo CATANZARESE".
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