De Micheli a Gizzeria: "Con Decreto Salvini rischio che il Ponte sullo Stretto non si faccia"

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  21 aprile 2023 18:01

“Il decreto di Salvini corre il rischio che il Ponte sullo Stretto non si faccia”. A dirlo è stata Paola De Micheli (Pd), già ministro delle Infrastrutture, parlando con i giornalisti a Gizzeria a margine di un incontro politico.

“Oggi - ha sostenuto De Micheli - rilanceremo il nostro progetto originario. Da ministro avevo insediato la Commissione Catalano che aveva depositato alle Commissioni Trasporti di Camera e Senato una relazione molto approfondita. Questa relazione dice anzitutto una cosa molto chiara: che un attraversamento stabile dello Stretto è necessario prima di tutto per le due regioni che collegherebbe, e questo è abbastanza scontato". 
 
"Ma la cosa importante di questa relazione è che dice che è necessario per l’Italia, cosa sulla quale qualcuno in passato aveva dei dubbi e che è la ragione per cui abbiamo convinto gli italiani, la maggioranza di allora e la maggioranza di dopo, cioè quella di Draghi, ad andare avanti con lo studio di fattibilità del Ponte perché quella infrastruttura serve a rendere Calabria e Sicilia hub nel Mediterraneo, nel quale con il raddoppio del Canale di Suez passeranno 950 miliardi di merci, e che è e rimane una delle aree più ricche del mondo. E avere Calabria e Sicilia nelle condizioni trasportistiche e portuali di poter intercettare merci e persone in una delle aree più ricche del mondo - ha sottolineato la dirigente Pd - determina inevitabilmente una ricaduta di crescita e di sviluppo per le due regioni e per tutta l’Italia".

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"Qual è il problema? - si è chiesta ancora De Micheli - È che il decreto di Salvini corre il rischio che il Ponte sullo Stretto non si faccia. Primo, perché ha rimesso di mezzo la società. Il Ponte è un’opera talmente importante che la deve fare l’azienda pubblica che fa infrastrutture: Rfi, Anas, cioè il gruppo Ferrovie dello Stato, ha la società di progettazione, ha la società che fa le ferrovie, ha la società che fa le strade. Quell’opera quindi non dev’essere appaltata a una società, che ha già dimostrato di non essere in grado, per mille motivi, di fare quell’opera. Secondo: il progetto. Ebbene, quel progetto è insostenibile sul piano ambientale, c’è da sbancare mezza Villa San Giovanni, si distrugge mezza Messina. Noi facevamo altre proposte progettuali nella fase di studio di fattibilità. E insisteremo perché nella prossima settimana arriva il decreto alla Camera e insisteremo con il ministro per fargli capire che se davvero il suo obiettivo è quello di avere il suo nome nella storia delle infrastrutture italiane con il Ponte sullo Stretto si mettesse nelle condizioni di farlo per davvero, a noi interessa che venga fatto ma che si faccia per davvero e non che tra due anni stiamo ancora capo a 12. Per questo - ha sostenuto De Micheli - avevamo iniziato un percorso così serio”.

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Verso l'apertura credito a Schlein

 “Nel Pd c’è stata una apertura di credito da una parte della sinistra italiana, dei nostri elettori, rispetto all’elezione della nuova segretaria, alla quale ovviamente riconosciamo il diritto-dovere di decidere, e ieri abbiamo fatto questa prima direzione nella quale dal fronte della minoranza abbiamo fatto un’apertura di credito e avviato una serie di proposte”.

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Così Paola De Micheli, già candidata alla segreteria del Pd, parlando con i giornalisti a Gizzeria a margine di un incontro politico. Secondo De Micheli “la segreteria non è unitaria ma maggioritaria perché le due mozioni De Micheli e Cuperlo sono rimaste fuori. La cosa non mi turba più di tanto perché garbatamente sono contraria ma non cambia niente, se la segretaria deciderà ascoltare un pluralismo di fatto e non solo per occupazione di posti. Noi continueremo ad dare voce a quella parte del Pd che ha una visione riformista, molto moderna, della sinistra e che ritiene che l’opposizione si debba organizzare su alcuni temi in maniera radicalmente dura - pensiamo a quello che viene fuori con riferimento al 25 aprile con le frasi antistoriche del presidente del Senato e di alcuni ministri che negano la realtà dei fatti  - ma dall’altra parte però bisogna essere capaci anche di essere propositivi. È stata questa la parte più importante del mio intervento, con il quale - ha affermato De Micheli -  ho avanzato proposte concrete sul Pnrr, sul Def - che è drammatico perché dentro non c’è niente ma solo tagli - e opposizione radicale sull’autonomia”. 

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