di GABRIELE RUBINO
E' una delle più importanti partite della sanità calabrese e si dovrà chiudere entro la fine di quest'anno. La definitiva quantificazione del debito pregresso e la procedura di circolarizzazione rappresenta uno snodo epocale per il servizio sanitario regionale. Nell'ultimo verbale stilato dai ministeri vigilanti (riunione dello scorso 11 aprile) si è fatto il punto sul dossier che, naturalmente, vede coinvolte le singole aziende debitrici.
I dati sono aggiornati ai primi giorni di marzo (dunque, è presumibile che oggi siano mutati) e riguardano il debito commerciale al 31 dicembre 2020 e che sono stati oggetto di richiesta da parte dei fornitori. La massa complessiva ammonta a 873 milioni di euro, di cui 200 sono stati pagati. Circa 107 milioni erano in fase di pagamento o partite riconciliate ma non ancora liquidate. Le partite in contenzioso arrivavano a 289 milioni, di cui 195 senza titolo esecutivo. Le posizioni debitorie in corso di valutazione valevano 268 milioni.
C'è un però. Nella massa principale degli 873 milioni erano state conteggiate le richieste 'extra-budget'. Una fetta che valeva 154 milioni, di cui 90 milioni delle partite ancora in sospeso. La struttura commissariale ha precisato, proprio in riferimento a questa quota, che "non è soggetta a pagamento, ad eccezione dei casi in cui non sia previsto un titolo esecutivo. Precisa, inoltre, che in ogni caso prima di eseguire i relativi pagamenti vengono effettuate le dovute verifiche".
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