di PAOLO CRISTOFARO
Si è concluso poco fa il consiglio comunale di Squillace, previsto per sabato scorso, ma poi rinviato. Tra i punti all'ordine del giorno anche la pratica "scottante" del debito fuori bilancio con la ditta "Giafra S.r.l." per i lavori al seminario vescovile, per i quali la Regione Calabria aveva revocato il finanziamento per "mutazione illecita del progetto" e non si è mai riusciti a ricostruire l'intera dinamica dell'opera, completandone la documentazione e la rendicontazione. Dopo la nota prodotta da Antonia Maesano, revisore dei conti, apparsa - insieme alla relazione tecnica del responsabile dell'ufficio - su La Nuova Calabria, la pratica non è stata votata ed è stata ritirata in sede di consiglio.
"Vogliamo ragionare meglio su alcune questioni, dati anche i dubbi sollevati dal revisore dei conti". Queste le parole del sindaco, Pasquale Muccari. "Si tratta di una questione molto delicata", ha sottolineato anche il consigliere d'opposizione Oldani Mesoraca. Il sindaco ha tenuto anche, menzionando l'articolo de La Nuova Calabria, ad allontanare - a suo avviso - eventuali ombre di responsabilità dall'allora sindaco, Guido Rhodio. Facendolo, però, ha difatti paventato la seria possibilità che vi siano quindi responsabilità da attribuire, se non all'uno all'altro o agli altri; il compito di attribuirle spetterà in caso agli organi inquirenti. Durante l'adunanza si è parlato del protocollo d'intesa con la ditta - valido sino al 30 settembre, poi il Comune dovrà pagargli la cifra completa - e si è parlato di costi e dettagli tecnici.
Nessuno, però, è entrato nel merito appunto delle responsabilità e soprattutto della grave questione sollevata dalla dottoressa Maesano, che proprio in quella nota, al di là del protocollo d'intesa stipulato, chiedeva al consiglio - che evidentemente non se l'è sentita - di riconoscere, per quel debito, l'utilità e i benefici per l'Ente. Utilità che, stando alle carte, sarà per lo meno complesso riconoscere, dato che i lavori sono stati fatti non in un edificio comunale, ma in un immobile della chiesa, come se non bastasse allontanandosi persino dal progetto iniziale e seguendo vie ancora avvolte nell'ombra che persino all'attuale responsabile tecnico, l'architetto Antonio Macaluso - che pure ha accesso a tutti i documenti del Comune - risulta difficile ripercorrere. Insomma, nei prossimi giorni la patata bollente rimarrà ancora in mano agli amministratori.
Tra gli altri temi trattati in consiglio anche le tariffe della Tari e il piano finanziario per i rifiuti, votato dalla maggioranza, ma non dall'opposizione. Il consigliere Enzo Zofrea, di "TuttInsieme per Squillace" ha sollevato il problema di alcuni maggiori costi rilevati nei contratti, alla quale dichiarazione è seguita una dettagliata replica del primo cittadino. "Seppur potevano essere ravvisabili dei risparmi per i cittadini - dato l'ottimo funzionamento della differenziata - dall'altra parte vi è stato un aumento delle tariffe e dei costi di smaltimento, che non hanno consentito, negli anni, di poter applicare quelle riduzioni che pure ci sarebbero state", ha detto il sindaco.
Intervento anche del consigliere Giuseppe Facciolo, di "Squillace in Movimento", che ha sollevato il problema della pubblicazione di alcune delibere in base alle scadenze previste da regolamento per l'affissione all'albo pretorio. Tra queste la delibera dell'elezione del presidente del consiglio comunale, Paolo Mercurio, quella dell'entrata in consiglio di Antonio Primerano e quella relativa all'esercizio finanziario 2019. Il sindaco, relativamente a questa problematica sollevata, ha dichiarato di prenderne atto. "Nessuno qui ha rubato niente, invito la minoranza a non soffermarsi su questioni puramente formali, dato che tra gli atti emessi recentemente alcuni hanno garantito anche maggiori risorse per la collettività", ha detto.
Critica del consigliere Oldani Mesoraca relativa al DUP, il Documento Unico di Programmazione. "Ravviso un copia e incolla dai documenti degli anni precedenti. Per quanto mi riguarda non vi sono contenuti utili", ha sottolineato in poche parole. A rispondergli, insieme al sindaco, anche il consigliere Franco Caccia, che ha sottolineato come molte cose portate a termine dall'amministrazione neppure siano contenute nei documenti cartacei. "Questi sono i documenti all'ordine del giorno che ci consegnate e su questi discutiamo", ha ribattuto Mesoraca. "Possiamo anche entrare nel merito di altre attività, ma non lamentate il fatto che discutiamo di documenti precisi, perché se voi mettete questi agli atti, noi su questi ci basiamo." Alle dichiarazioni è seguito un intervento del sindaco su alcune attività portate a termine, tra le quali depuratori, videosorveglianza e servizi sociali. Assenti alla seduta il vicesindaco, Stefano Carabetta, e la consigliera Anna Maria Mungo.
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