Debito sanità calabrese al massimo di 1,2 miliardi, Occhiuto: "Ma dopo la verifica scenderà"

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Sono 863 milioni fino al dicembre 2020 e poi altri 363 milioni di 'circolante' relativo al 2021-22. Per Occhiuto scenderà ulteriormente dopo la verifica con la Guardia di Finanza

  04 gennaio 2023 16:44

Il debito, anzi le pretese creditorie nei confronti della sanità calabrese sono complessivamente 1 miliardo e 226 milioni di euro. E' il dato emerso durante la conferenza stampa in cui il presidente della Regione e commissario Occhiuto ha svelato il dato. In realtà va precisato che il debito al 31 dicembre 2020 (quello che più interessava) a seguito della procedura di circolarizzazione dei mesi scorsi è di circa 863 milioni di euro. Gli altri 363 milioni sono quelli del 2021 e del 2022 (fino a ottobre), ma in questo secondo caso siamo di fronte a contabilità ancora non chiusa e comunque la somma potrebbe essere compensata con i crediti di Asp e aziende ospedaliere. 

Occhiuto ha precisato che in realtà il totale effettivo si avrà solo fra aprile e maggio quando le aziende approveranno i rispettivi bilanci, dopo un'ulteriore verifica con la Guardia di Finanza, e sarà "inferiore. Quelle cifre sono il massimo". Il commissario ha fatto riferimento "a crediti che sono stati comunicati due volte, una volta dalla clinica e un'altra dalla società di factor. Poi il Sant'Anna ha chiesto 100 milioni di extra-budget, cifra assolutamente lunare".

Se il commissario di Azienda zero, Giuseppe Profiti ha parlato: "Di un'operazione mai fatta nella storia della Repubblica", Occhiuto ha sottolineato che si è dimostrato che, al netto dei numeri mitologici sul debito, "era possibile farlo e noi lo abbiamo fatto in pochi mesi. Lo stock di debito delle altre regioni, cioè la media nazionale, è del 19 per cento del Fondo sanitario assegnato. Con questi numeri siamo già al 22 per cento. E noi scenderemo sotto". E' stata poi sottolineata l'importanza degli strumenti normativi messi a disposizione dal Parlamento, con la stessa procedura di circolarizzazione inserita nel Decreto Fisco-Lavoro, il blocco delle procedure esecutive. Strumenti che non hanno avuto gli altri commissari nei dodici anni precedenti, "lasciati soli dallo Stato". A tal proposito, Occhiuto non ha escluso di poter chiedere al governo di ristorare il debito prodotto dai commissari. Anche se non pare troppo frettoloso di uscire dal commissariamento.

Fra i vari focus anche uno sull'Asp di Reggio Calabria. Secondo il dirigente Sestito, il meccanismo perverso è stato quello per cui il tesoriere pagava i decreti ingiuntivi ma poi non era possibile chiudere la partita nel bilancio dell'Asp, che quindi rimaneva aperta e 'rischiava' di essere poi pagata più volte. Non ci sono particolari preoccupazione per il ricorso al Tar della BFF Bank, poiché comunque ha comunicato l'ammontare della propria pretesa creditoria.  (g.r.)