di GABRIELE RUBINO
"Stanno arrivando in queste ore i vari provvedimenti di adozione dei bilanci da parte di tutte le aziende. Ieri abbiamo fatto il nostro check settimanale in videoconferenza con i commissari proprio su questo punto e tutti quanti si sono programmati per adottare il provvedimento del bilancio 2022 entro oggi. Da lunedì possiamo cominciare l'esame di questi documenti in Regione. Sarà un esame un po' diverso rispetto agli altri anni, nel senso che lo approfondiremo in contradditorio con ognuno di loro in modo tale da chiarire determinate poste di bilancio, prenderemo atto delle relazioni dei sindaci e all'esito di questo percorso adotteremo il nostro atto di approvazione dei bilanci. Il tutto come previsto dalla disposizione statale che prevede la possibilità di chiudere per le aziende calabresi il 2022 entro il 30 giugno di quest'anno. Partirà così il cammino che prevede che entro il 31 dicembre 2024 le aziende che non lo hanno fatto si provvederà a ricostruire i bilanci degli anni passati riportando alla normalità tutto il sistema".
Così il commissario di Azienda Zero, Giuseppe Profiti, a margine di un evento organizzato dalla Cisl Magna Graecia a Catanzaro.
Sull'eventuale rischio di approvare bilanci successivi 2022 rispetto a quello di esercizi pregressi, situazione che riguarda le Asp di Reggio e Cosenza, Profiti ha detto: "Quando è stata concordata la norma con il governo si è pensato che occorresse individuare un punto fisso. Di comune accordo, è stato deciso l'esercizio 2022, che è anche quello per cui possiamo fruire di una maggior certezza o attendibilità su quello che è stato il dato che ha sempre impedito l'approvazione dei bilanci precedenti, ossia l'effettiva consistenza del debito. Il vantaggio del 2022 rispetto agli anni precedenti è che abbiamo l'esito della circolarizzazione. Quello è il dato di partenza. In questi mesi lo abbiamo affinato o integrato da una serie di elementi di cui abbiamo potuto disporre e siamo arrivati a un buon punto di validazione di questo aggregato, siamo attorno al 60-70%. Abbiamo ritenuto che il dato sulla consistenza del debito sia sufficientemente attendibile da poter essere inserito all'interno di un bilancio e quindi all'interno di quello al 31 dicembre 2022. Da qui non finisce il lavoro, anzi parte verso il futuro nel controllo di tutti gli aggregati contabili in modo da far sì che ciò che è avvenuto non si ripeta. Se dalla ricostruzione di questo passato emergeranno delle ricostruzioni su quello del 2022, come avviene in ogni bilancio di qualunque azienda privata o pubblica, verranno poi recepite nel bilancio del 2023 le correzioni che andranno fatte. Ma torneremo alla normalità".
Nei mesi scorsi, dalle prime risultanze era emerso come il debito a dicembre 2022 fosse di circa 863 milioni (più 363 milioni del periodo successivo). Secondo Profiti questa cifra andrà rivista al ribasso: "Il lavoro di fino sta portando a una graduale, peraltro attesa, riduzione della massa debitoria poiché abbiamo avuto modo di verificare che ciò che è stato richiesto in buona parte era già previsto all'interno delle contabilità e poco il debito non raccolto. Ci siamo accorti che effettivamente c'era un disordine contabile che rappresentava nelle situazioni patrimoniali delle aziende una massa debitoria certamente superiore a quella che invece poi è emersa. Circostanza che poi ci ha consentito, all'indomani della chiusura della circolarizzazione, di poter dire che il debito monstre di cui si è sempre favoleggiato non è mai esistito. Esiste un ammontare di debito che va opportunamente ripulito e poi considerato nelle scritture contabili ma che poi nella sua consistenza, se paragonato con quello delle altre Regioni, ci fa stare nella media".
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