"Assessori e imprese cambiano, lo status quo rimane". I neo consiglieri comunali in quota “Riformisti Avanti”, Stefano Veraldi e Giorgio Arcuri, bocciano così la gestione del decoro urbano nel capoluogo di regione. Si scagliano contro ideologie e promesse puntando sin da subito a dare il loro contributo per scardinare la logica del “campa cavallo che l’erba cresce” nel timore però - dicono a chiare lettere - che "sia questo il biglietto da visita della città che Sieco S.p.A. e Verde Idea vogliano continuare a mostrare".
A pochi giorni dal primo Consiglio comunale dell’era Nicola Fiorita entrano così in una questione fondamentale per chi come loro vogliono "conoscere le strategie di fruibilità del verde pubblico". E nell’attesa la richiesta è netta: "Sospendere i pagamenti o applicare le penali previste rivedendo completamente la gestione del verde pubblico".
Veraldi e Arcuri in sostanza, sbattono la porta in faccia alle mezze misure convinti come sono che «non si possa più continuare ad avere un disservizio che mette in cattiva luce la nostra città agli occhi dei cittadini che pagano le già esose tasse e dei turisti che gravitano nel capoluogo". Sullo sfondo pure la qualità dell’aria che - Veraldi e Arcuri fanno notare con forza - "è influenzata anche dal verde pubblico".
Ecco perché si chiedono "se l’amministrazione comunale appena eletta sia a conoscenza della normativa nazionale che ai Comuni con più di 15mila abitanti impone, ormai dal 2013, di piantare un albero per ogni bambino nato o adottato". Sì, perché Stefano Veraldi e Giorgio Arcuri evidenziano come "«ciò a Catanzaro non avvenga nonostante gli strumenti per intervenire in tal senso ci siano".
Il riferimento è al “Piano per il Verde” che - i neo consiglieri comunali ne sono certi - "consentirebbe di collocare la città in una visione di sviluppo del sistema del verde urbano. E invece - questa l’amarezza targata Veraldi e Arcuri- dobbiamo assistere allo scempio perpetrato ai danni dei giardini, con l'incuria e la strafottenza di chi pensa che non sia importante mantenere quelle aree in maniera per lo meno accettabile". Parlano di "spettacolo indegno e indecoroso" ed è per questo che lanciano una conclusione senza appello: "Servono programmazione e investimenti anche in questo settore nella consapevolezza che, ora più che mai, urga mettere mano alle vere necessità di questo comune".
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