"Paradossale. La sanità calabrese è in una situazione paradossale anzi, talmente surreale da far sorridere. Peccato che il sorriso si tramuti presto in una smorfia di disgusto e rabbia", esordisce così Collevento, prendendo una posizione riguardo le misure del nuovo decreto Calabria.
"È stato rinnovato il commissariamento con la momentanea (?) riconferma di tutti i manager delle aziende sanitarie ed ospedaliere calabresi, aumentando inoltre i poteri al Commissario ad acta. Il tutto a poche ore dalla firma del DPCM che ci inquadra come zona rossa, soprattutto a causa della fragile sanità regionale", continua Collevento.
"Analizziamo i numeri dopo gli oltre dieci anni di commissariamento. Il primo piano di rientro, concordato tra Regione, Ministero della salute e Ministero dell’economia, prevedeva di sanare il buco di bilancio entro il 2013 nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Qualcosa però è andato male. Il 2013 arriva, il bilancio è sempre in rosso e i LEA sono peggiorati. A dire tutta la verità il buco di bilancio si è allargato dal 2009 ad oggi. Nell’ultimo triennio siamo passati dai -98,5 mln del 2016 ai -179,5 mln del 2018, per finire con -213,3 mln certificati dal Tavolo di Verifica del 1 agosto 2019. Per quanto riguarda i LEA, seppur migliorati, restano sempre i peggiori a livello nazionale", queste le cifre fornite da Collevento.
Drastica l'opinione dei ragazzi membri di Collevento: "Ricapitolando, in Calabria peggio fai e meglio è. In un’azienda privata una gestione così fallimentare avrebbe portato ad un drastico cambio di rotta ma qui da noi non funziona così, anzi, viene riconfermata la strategia e aumentati i poteri al Commissario con possibilità di manovra per altri 24 mesi, prorogabili per ulteriori 12. Aggiungiamo il cortocircuito per la gestione Covid-19 e il quadro è completo".
E concludono: "Noi non sappiamo quale sia la soluzione al problema, se restituire la gestione sanitaria al governo regionale o continuare il commissariamento. Unica certezza è che siamo davanti ad un gigantesco fallimento e a farne le spese, come sempre, siamo noi calabresi. Tra liste d’attesa infinite, viaggi della speranza verso Nord e le attuali restrizioni da zona rossa".