"Il decreto Lavoro varato dal governo Meloni il primo maggio è un buon punto di partenza consequenziale a quel cambio di paradigma rispetto ai temi sociali ed economici che avevano fortemente caratterizzato il programma presentato agli elettori dalla coalizione di centro destra.
Lo scrive in una nota Pierpaolo Pisano, Responsabile del Dipartimento Regionale di Fratelli d’Italia.
"Il fatto che tale progetto sia stato messo in campo nel giorno della Festa dei Lavoratori è un atto dal grande valore simbolico che si traduce in fatti concreti per tanti lavoratori italiani.
La riduzione del cuneo fiscale messa in campo dal governo consentirà a tante lavoratrici e lavoratori di recuperare fino al 7% in più in busta paga. E’ da considerarsi importante che tale misura avrà un impatto maggiormente significativo per coloro i quali non superano le venticinque mila euro annue.
Ciò rende inopinabile il fatto che il governo abbia inteso lanciare un forte messaggio alle fasce deboli che hanno maggiormente risentito della perdita del potere di acquisto causata dalla forte crisi economica che ancora oggi attanaglia lavoratori, famiglie e imprese.
La misura, pur avendo una temporaneità con scadenza alla fine del 2023, costituisce dunque una importante base di ragionamento rispetto alla eventuale possibilità di renderla strutturale soprattutto qualora i dati della crescita economica continueranno ad essere positivi, così come certificato in questi giorni dall’Unione Europea e da importanti osservatori economici internazionali.
Se il trend positivo dovesse trovare la continuità che gli italiani si attendono la prossima manovra economica del governo potrebbe realmente prendere in considerazione la possibilità di rilanciare l’economia della nazione partendo dai lavoratori.
Ma il decreto lavoro contiene un altro aspetto importante, sempre in linea con la proposta di governo ampiamente premiata dagli elettori. Il superamento del reddito di cittadinanza con l’assegno di inclusione rappresenterà un giro di boa significativo che garantirà un adeguato sistema di protezione sociale a chi ne ha realmente bisogno ponendo in essere paini di formazione attraverso le politiche attive finalizzate a favorire l’ingresso nel mercato di lavoro di una importante e vasta fascia di persone occupabili.
Alcune stime certificano siano quasi tredici milioni le persone occupabili che in Italia non lavorano. Questa sarà la vera sfida del governo. Aprire il mercato del lavoro per favorire crescita e ricchezza.
Per tali ragioni sono incomprensibili le critiche da parte di chi, pur avendo governato quasi quindici anni, non è riuscito ad abbozzare neppure minimante iniziative capaci di coniugare la crescita economica con la giustizia sociale. La sinistra dovrebbe leggere a tal proposito l’ottimo libro del sociologo Luca Ricolfi dal titolo “La Mutazione”. Un testo che spiega, con un approccio scientifico, perché quella base sociale, che una volta rappresentava buona parte dell’elettorato della sinistra, oggi si sente rappresentata da Giorgia Meloni.
La sinistra senza concretezza, anziché fare il mea culpa rispetto ai suoi errori, continua a rivolgere la sua rabbia ideologica nei confronti di chi sta cercando, pur tra le mille difficoltà, di costruire un percorso nuovo per la nazione. Concretezza che invece sarà la benzina di questo governo che il primo maggio ha lanciato un messaggio chiaro a tutti coloro i quali non hanno intenzione di arrendersi al declino".
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