Decreto Rilancio. Pitaro (G.Misto): "Un ottimo segnale per dare fiducia all’Italia. La Calabria dovrebbe abbandonare le polemiche"

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Il consigliere regionale, Francesco Pitaro
  14 maggio 2020 11:08

“Il decreto ‘Rilancio’ che mette a disposizione per l’economia e le  famiglie ben  55 miliardi, con effetti per 155 miliardi, è un ottimo segnale per dare fiducia all’Italia"

Apprezzabile - dice il consigliere regionale Francesco Pitaro (G.misto) - la regolarizzazione e l’emersione dal ‘nero’ di 200mila  lavoratori agricoli e domestici che, oltre a dare risposte al mercato del lavoro e al welfare, costituisce un segnale di civiltà. Adesso è urgente spingere per una grande opera di sburocratizzazione della pubblica amministrazione, affinché - aggiunge Pitaro - le risorse finiscano sui conti correnti delle imprese e delle famiglie. Non fra un mese, ma domani.  Non siano più tollerabili inghippi e ritardi come quelli verificatisi da parte dell’Inps per la cassa integrazione e delle banche che, nonostante le garanzie dello Stato sui prestiti,  affliggono le imprese richiedendo fino a 19 documenti. Concordo, pur consapevole che il decreto ‘Rilancio’ è una maxi-Finanziaria per l’emergenza, sull’urgenza che il Paese si dia una strategia per il futuro che tronchi il modello di sviluppo che fin qui ha generato l’insopportabile divario di sviluppo Nord-Sud”.

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Conclude il consigliere regionale: “La Calabria, da parte sua, specie in questa fase, dovrebbe abbandonare le polemiche e concentrarsi per ridare dignità al proprio sistema sanitario pubblico, a partire dall’utilizzazione delle risorse del Mes. Se il governo regionale non intende procedere in solitudine evidenziando solo fragilità, è necessario che allinei i propri provvedimenti a quelli nazionali ed europei ed orienti la spesa in direzione, oltre che all’assistenza, del potenziamento dei  suoi punti di forza da cui avere nuova ricchezza e nuova occupazione. E’ necessario ricostituire il dialogo maggioranza - opposizione sulle grandi questioni come la sanità, l’ambiente, il turismo, l’abbandono dell’entroterra e le infrastrutture. Per questo è urgente che la presidente Santelli venga in Consiglio regionale, la Camera più rappresentativa della democrazia calabrese, a spiegare qual è la sua idea per il futuro della Calabria”.  

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