Delirio al Ceravolo nella notte, Aquile scatenate: in migliaia invadono il campo

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I tifosi invadono il Ceravolo di Catanzaro
  20 marzo 2023 16:17

di FILIPPO COPPOLETTA

Sono quasi le 23.00 quando il pullman giallo che trasporta la vittoriosa Us Catanzaro 1929 raggiunge il piazzale antistante lo stadio Nicola Ceravolo, accolto dagli ultras della Massimo Capraro che hanno voluto attendere i loro ragazzi all'esterno per dargli la meritata accoglienza prima di ricevere il secondo abbraccio della città. Sì, il secondo, perché il primo si era tenuto circa 7 ore prima all'Arechi di Salerno, dove in quasi 10 mila hanno fatto sentire a casa i giallorossi. 

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Giocatori e società arrivano negli spogliatoi. Cantano, intonano cori, sono entusiasti ed emozionati. Devono attendere che gli ultras riempiano la curva prima di scendere in campo. Ma non ce la fanno più. Guardano il pubblico con gli occhi lucidi e continuano a sorridere, consapevoli dell'emozione grande che hanno regalato a questa città. 

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Il primo pensiero però è per le loro famiglie. Arrivati al Ceravolo abbracciano mogli, compagne, fidanzate ma soprattutto i loro bambini che si caricano sul collo e portano con loro nella corsa trionfale verso la curva. 

Lo stadio è stracolmo di tifosi. Non c'è un dato ufficiale poiché non vi era il contingentamento agli ingressi. Si ipotizzano oltre 5 mila presenze. Tutti hanno risposto all'invito degli ultras. Sono bastate poche ore e la festa, da Salerno si è spostata a Catanzaro che dal pomeriggio di ieri è stata invasa, in tutti i suoi quartieri, dalla festa giallorossa. 

Corrono le Aquile verso la Capraro mentre lo stadio intona l'immancabile "We are the Champions". Lo spettacolo di luci è ormai cosa consolidata. 

Iniziano le celebrazioni. La squadra si dirige verso la tribuna. È capitan Martinelli ad aprire le danze stringendo mani ed abbracci a tutti i tifosi a bordo campo. Lo segue tutta la squadra mentre le migliaia di tifosi urlano i nomi dei componenti la rosa. 

Chiamati ad intervenire dallo speaker, prende per primo la parola il Dg Diego Foresti che strappa un lungo applauso quando afferma, convintamente, di sentirsi pienamente un catanzarese. Lui, un bergamasco dal cuore meridionale che mai ha nascosto il suo sentirsi "più del Sud" e lo ha dimostrato con i suoi gesti, le sue parole, la sua empatia.

Poche parole dal Presidente Noto che raccoglie un meritato coro di stima dalla tifoseria. Seguono quindi i ringraziamenti a tutti i componenti lo staff societario e tecnico. 

Grande assente della serata l'allenatore Vincenzo Vivarini, trattenuto da impegni familiari ma che saprà riabbracciare il suo pubblico domenica nella gara contro il Pescara. 

Giunge così il momento dei protagonisti indiscussi: i calciatori. Parole smorzate da un'emozione continua quelle pronunciate dal capitano. Gli segue Scognamillo e poi prende la parola il figlio di questa terra, il profeta in patria, il ragazzo che ha saputo riscattare il sogno della sua città, il bomber dell'intera categoria. Pietro Iemmello ringrazia i tifosi e li invita a continuare a sostenere la squadra anche nelle prossime ed ultime cinque giornate. Poi sveste i panni del calciatore per vestire quelli di ultrà e fa partire uno dei cori più iconici a sfregio degli eterni avversari. Esplode lo stadio. 

Succede poi tutto d'improvviso. Un bambino corre ad abbracciare Martinelli. "Da dove è saltato fuori?" chiede qualcuno. È delirio giallorosso. La tribuna inizia a scavalcare la recinzione e sono migliaia i tifosi che si riversano sul terreno di gioco. Corrono dai propri beniamini. Abbracci, baci, selfie, strette di mano e soprattutto tanti tanti grazie.

Grazie per aver portato questa ventata di gioia nel capoluogo. Grazie per l'emozione che i più giovani vivono per la prima volta, quelli più maturi rivivono dopo quasi vent'anni. Grazie per averci creduto ardentemente e non aver mollato un attimo. Grazie per aver ridato identità calcistica ad una città che ha saputo cavalcare palcoscenici di prestigio. Grazie per aver condiviso con tutti il sogno di questa promozione. 

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