Demografia nel Catanzarese, l’associazione "Calabria Jonio Tirreno": "Il Sud che scompare e la resa dello Stato"

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L’associazione culturale “Calabria Jonio Tirreno” commenta le dichiarazioni del ministro Foti e analizza con l’Ai i dati demografici della provincia di Catanzaro: nel futuro prossimo, desertificazione e perdita di autonomia per molti comuni

  05 giugno 2025 16:25

L’associazione culturale “Calabria Jonio Tirreno” commenta le dichiarazioni del ministro Foti e analizza con l’Ai i dati demografici della provincia di Catanzaro: nel futuro prossimo, desertificazione e perdita di autonomia per molti comuni

Le recenti dichiarazioni del ministro Tommaso Foti, secondo cui il Sud Italia sarebbe vittima di una “desertificazione demografica irreversibile”, non sorprendono più nessuno. Anzi, secondo l’associazione culturale “Calabria Jonio Tirreno”, rappresentano una certificazione ufficiale di “una resa” che si consuma da almeno un quarto di secolo, tra promesse mancate e politiche incapaci di invertire la rotta.

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“Il declino demografico nella provincia di Catanzaro è, infatti, sotto gli occhi di tutti” dichiara l’associazione, snocciolando dati: tra il 2001 e il 2023, la popolazione è passata da 369.134 a 340.659 abitanti, con un’emorragia di oltre 28.000 persone. Solo nel 2023, il calo è stato di 1.362 residenti. Un trend che coinvolge anche il capoluogo, Catanzaro, passato da quasi 95.000 abitanti nel 2003 a poco più di 84.000 oggi.

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“Ma se le città mostrano segni di sofferenza, nei piccoli comuni la situazione è al limite dell’allarme rosso” sottolinea il circolo culturale che mette sotto i riflettori le situazioni più critiche attraverso uno studio realizzato con strumenti di intelligenza artificiale (in particolare, Perplexity Pro). Ed ecco i numeri: Centrache, oggi con 350 abitanti, rischia di scendere sotto i 286 entro il 2035. Marcedusa da 369 a 301. Comuni come Argusto e Gagliato, attualmente a 423 abitanti, potrebbero perdere circa il 20% della popolazione nello stesso arco di tempo. E qui il nodo cruciale: la soglia sotto la quale un comune rischia di perdere l’autonomia amministrativa.

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Già entro dieci anni, Centrache e Marcedusa potrebbero essere costretti ad accorpamenti forzati, perdendo la loro identità amministrativa. E non sono soli: entro il 2045, altri 16 comuni della provincia catanzarese potrebbero subire la stessa sorte. “In uno scenario a 50 anni, l’estinzione funzionale diventa concreta” le considerazioni della nota. Non solo per l’impossibilità di mantenere servizi essenziali, ma per “la progressiva scomparsa della vita comunitaria stessa”.

“Parlare oggi di irreversibilità è un comodo alibi per giustificare il disimpegno dello Stato - denuncia l’associazione “Calabria Jonio Tirreno”. - Ma questo fenomeno non è un destino. È il frutto di 25 anni di politiche scollegate dalla realtà dei territori”.

La desertificazione riguarda anche centri più grandi: Catanzaro, con una media di 500-700 abitanti persi ogni anno, rischia di scendere sotto i 75.000 entro vent’anni. A livello provinciale, si prevede una perdita di 30.000-40.000 residenti entro il 2050.

In questa cornice di abbandono e numeri impietosi, l’appello dell’associazione è chiaro: “Non servono convegni, ma misure strutturali, visione e il coraggio di investire davvero nelle aree interne. O il Sud finirà per diventare solo una categoria statistica da raccontare nei report dell’Istat”.

 

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