Denunciato per maltrattamenti in famiglia, gli tolgono il porto d'armi. Fa ricorso, ma il Tar dà ragione alla Prefettura di Catanzaro: "Troppo violento"

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Porto d'armi
  26 maggio 2020 14:04

di PAOLO CRISTOFARO

Era stato denunciato già nel 2015, alla Procura della Repubblica di Catanzaro, dietro segnalazione del Comando Provinciale dei Carabinieri, per maltrattamenti in famiglia, per di più in presenza di minori. Per questo motivo la Prefettura di Catanzaro ha disposto il divieto, per un uomo, di detenzione di armi e munizioni, col conseguente sequestro di quelle già in suo possesso. Ha fatto ricorso al Tar, sostenendo l'eccessività del provvedimento e la carenza istruttoria del provvedimento, ma il ricorso oggi è stato respinto dal Tar della Calabria.

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Il provvedimento impugnato è basato, appunto, sull’avvenuto deferimento alla Procura della Repubblica a seguito di denuncia sporta dalla stessa moglie per maltrattamenti in famiglia con l’aggravante della presenza di minori e sulla considerazione che "l’atteggiamento tenuto dall'uomo nell’ambito della vicenda che l’ha coinvolto, ha evidenziato un carattere violento e una mancanza assoluta di autocontrollo tali da far ritenere che non sia più meritevole della fiducia a suo tempo concessa in termini di affidabilità, circa il buon uso delle armi", riporta il dispositivo della sentenza, secondo il quale, ancora, "emerge una significativa situazione di criticità dovuta alla tensione e all’attrito che caratterizza i rapporti tra i coniugi". Considerato il livello di rischio, a nulla è valso il ricorso.

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