A Catanzaro non si ha nemmeno il tempo di leccarsi le ferite procurate da una continua erosione di ruoli e funzioni, che subito altri scippi si presentano all’orizzonte. Un orizzonte visibile fatto di ulteriori depotenziamenti a danno della città. È ora il caso dell’ANAS, su cui insiste un ingiustificato progetto di spostarne la sede del Dipartimento regionale a Cosenza. Ingiustificato per almeno due ragioni: la prima è politica e attiene al fatto che Catanzaro è il capoluogo di regione e questo dato non può continuare ad essere ignorato come, purtroppo, da decenni avviene in Calabria; la seconda ragione è tecnica e riguarda i dati statistici secondo i quali la Sala Operativa Compartimentale di Catanzaro vanta una sua efficienza e dunque non si comprende perché debba essere punita con un dirottamento a Cosenza.
Giusto per confermare quanto sopra detto, illustriamo qualche dato: la Sala Operativa Compartimentale di Catanzaro registra circa 13.000 eventi annui suddivisi in incidenti, criticità causate da neve e maltempo su tutta la rete viaria regionale. La gestione eventi è stata sempre ottimale e in ascesa, anche in piena pandemia. Gestisce 50 strade statali, 18 pannelli a messaggio variabile in gestione remota dalla stessa Soc in tempo reale, più di 100 telecamere dislocate su tutto il territorio calabrese. Redige statistiche annuali su dati di flusso di traffico o incidentalità. E ancora gestisce le ordinanze e i cantieri di lavoro, le informazioni in tempo reale all’utenza tramite CISS, il transito di trasporti eccezionali, il controllo delle stazioni meteo. Collabora costantemente con le Forze dell’ordine e con la Protezione Civile. Ma un altro dato salta agli occhi: la Sala Operativa Compartimentale di Catanzaro è seconda solo a quella di Roma (che monitora tutti i compartimenti nazionali) per numero di eventi gestiti.
Poi accade che dal 1° agosto 2020 i vertici Anas ipotizzano una riorganizzazione delle sale operative regionali in Italia: scaturisce la scellerata decisione di depotenziare la SOC catanzarese trasformandola da h12 a h8, e di fatto rendendola dipendente da quella di Cosenza già h24 per la gestione autostradale. Ora la situazione è diventata ancora più paradossale poiché dall’ultimo incontro tenutosi a Roma i primi giorni di ottobre 2022 tra l’Azienda e i sindacati è scaturita la volontà di chiudere definitivamente la Sala Operativa di Catanzaro e traslare tutta la gestione della viabilità a Cosenza. A fronte di tutto ciò è impensabile, oltre a essere oltraggioso per il capoluogo di regione, che la SOC di Catanzaro venga eliminata trasformandola in un ufficetto decentrato alle dipendenze di Cosenza. Fra l’altro c’è da restare basiti anche per le “rassicurazioni” giunte in precedenza dalla dirigenza ANAS circa il fatto che mai e poi mai la SOC di Catanzaro sarebbe stata depotenziata e che anzi avrebbe ricevuto un potenziamento dell’organico: oggi, invece, apprendiamo che addirittura sarà cancellata e trasferita ex abrupto a Cosenza.
Invochiamo una maggiore riflessione su questo che si prefigura come ulteriore scippo, e speriamo nella SERIETA’ di chi è deputato a prendere tali decisioni. Contestualmente ci auguriamo che la nuova classe parlamentare agisca sul nuovo Governo perché scelte e danni così illogici e incomprensibili non debbano avverarsi e che, al contrario, venga potenziata la sede regionale ANAS di Catanzaro, accorpandovi pure la gestione autostradale della A2.
firmato dalle associazioni e movimenti civici:
‘A FILANDA; CARA CATANZARO; CATANZARONELCUORE; CITTADINANZATTIVA CALABRIA; CSPS; EU20; NEW HELP; ONMIC; OSSERVATORIO PER IL DECORO URBANO; PETRUSINU OGNI MINESTRA;
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