Depuratori. Sgombero dell’area dai cassoni con fanghi residui, il Pd: "Avevamo ragione"

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La vasca del depuratore di Catanzaro
  02 febbraio 2021 14:27

"Apprendiamo con piacere che, al di là delle formali prese di posizione da parte di alcuni esponenti del centro destra, le nostre note stampa sulla questione depuratore qualche effetto lo hanno iniziato a produrre. A quanto “pare” l’amministrazione comunale e la società gestore dell’impianto hanno provveduto a sgomberare l’area dai cassoni contenenti fanghi residui (lì parcheggiati da un bel po' di tempo come da noi segnalato) e nello stesso tempo “pare” sia stata individuata una nuova discarica per lo smaltimento degli stessi. Quindi, al contrario di quanto affermato in alcune repliche alle nostre denunce pubbliche, la situazione tanto normale non era. Per quanto ci riguarda, da partito politico, il nostro interesse è la salute pubblica e la tutela dei lavoratori dell’impianto e quindi continueremo ad occuparci della questione fin quando non si farà piena chiarezza. Un primo passo in avanti “sembra” comunque sia stato fatto, anche se i nodi da sciogliere sono ancora molti". Lo afferma il coordinamento cittadino del Pd di Catanzaro.

"Primo fra tutti, è cosa certa che uno dei tanti lasciti negativi che l’attuale centro destra lascerà alla città sarà quello di averla fatta entrare tra i comuni colpiti dalla procedura di infrazione UE 2014 – 2059 in quanto il sistema di depurazione non è conforme agli art. 3 e 4 della direttiva 91/271/CEE.  A riguardo, prima di ricevere le solite repliche “scomposte” per smentire a priori quanto da noi affermato, consigliamo preventivamente di dare un’occhiata alla tabella pubblicata dalla Regione Calabria aggiornata al 30.04.2020 (della quale pubblichiamo un estratto) dalla quale emerge che su 404 comuni calabresi, 130 sono rientrati nella procedura di infrazione (tra i quali anche Catanzaro). Tutto ciò vuol dire le ingenti risorse spese per continui interventi di manutenzione sono serviti a poco in quanto l’attuale sistema fognario e di depurazione della città non rispetta le norme previste dalla Unione Europea. Il dato politico conseguente è più che pacifico. Il centro destra, in tutti questi anni, non ha avuto la forza e la volontà politica per risolvere questo annoso problema arrivando addirittura a peggiorarlo, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello finanziario condannando la città a continui esborsi economici senza di fatto ottenere alcun risultato. Cosa ancora più grave è che, a tutt’oggi, non è stato avviato un dibattito serio sul sistema fognario cittadino che presenta delle peculiarità tali che potrebbero rendere vani tutti gli interventi di miglioramento del depuratore stesso. Ci troviamo quindi difronte alla solita mancanza di programmazione e all’ancora più grave assenza di dibattito in consiglio comunale. Ci chiediamo infatti come sia possibile che non si sia mai affrontata la questione della procedura di infrazione né in consiglio, né tanto meno nella competente commissione consiliare. Anzi, a questo punto una riflessione è più che dovuta e le opzioni non possono essere che due. O nessuno era al corrente di quanto successo, cosa per noi molto grave perché denoterebbe, l’immobilismo totale dei consiglieri comunali, o cosa ancora peggiore, sapevano, ma a nessuno è venuto in mente di chiedere spiegazioni o di avviare un dibattito che sarebbe servito anche ad informare la popolazione", continua il Pd.

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"Avendo noi a cuore l’interesse generale dei cittadini chiediamo al Sindaco, o a chi per lui, di dire i motivi per cui il comune di Catanzaro è rientrato nella procedura di infrazione comunitaria e quali conseguenze comporterà per le città in termini ambientali ed economici. Ci aspettiamo una risposta politica (quelle tecnico/amministrative le conosciamo già), concludono i democratici. 

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