«Un ex Rettore di un Ateneo calabrese – scrive in una nota Gisueppe Lavia, Segretario Generale della CISL calabrese – amava ripetere che alla Calabria mancano le basi. E noi aggiungiamo che senza basi non si costruiscono altezze.
Una delle basi da cui ripartire – prosegue Lavia – è la realizzazione di un ciclo integrato della depurazione moderno ed efficiente che superi le criticità persistenti.
La CISL ha giudicato positivamente la recente rimodulazione del Piano di Sviluppo e Coesione che ha assegnato 15 milioni di euro alla ingegnerizzazione delle reti depurative dei Comuni costieri.
E se, com’è noto, un grande limite delle politiche di coesione e della programmazione del FESR è storicamente la eccessiva parcellizzazione della spesa, allora riteniamo che ulteriori rimodulazioni per concentrare risorse sulla depurazione sia il modo migliore per dare alla nostra regione una delle basi che mancano.
Una regione, che nonostante tutto, vede una buona qualità complessiva delle acque e che ha visto, anche per questo motivo, crescere il numero dei Comuni, 23 in tutto, assegnatari del prestigioso riconoscimento della bandiera blu.
Certamente persistono ancora diffuse criticità, nonostante il rafforzamento avvenuto negli ultimi anni dell’attività di controllo realizzata sul territorio, anche attraverso l’uso di tecnologie innovative.
In questa direzione, riteniamo che il superamento progressivo di gestioni di livello locale sulla depurazione e la piena operatività del soggetto unico individuato nella Sorical al quale è stato affidata la gestione del ciclo integrato delle acque, sia un percorso utile e necessario.
E poi occorre superare le gravi criticità che da anni non consentono la realizzazione degli interventi sulla depurazione che hanno portato a procedure d’infrazione con sanzioni esose a carico della collettività.
In questa direzione, crediamo che occorra una decisa accelerazione negli interventi in capo al Commissario Straordinario Unico sulla Depurazione, che si occupa di tutti gli interventi necessari all’uscita degli agglomerati individuati dall’infrazione della Direttiva Ue sulle acque reflue.
Nel complesso, ci sono interventi finanziati da anni che nemmeno sono partiti e che consentirebbero di migliorare il sistema depurativo. Per esempio – conclude il Segretario Generale della CISL calabrese – interventi finanziati con delibere CIPE del 2012 non ancora realizzati».
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