di ANTONIO BEVACQUA
L’appello del Sindaco di Botricello, il caro amico Puccio, di consentire che l’incontro di calcio tra Crotone e Catanzaro si svolga a porte aperte come segno tangibile di solidarietà per la tragedia dei migranti avvenuta a Steccato di Cutro, una località emblematicamente a cavallo tra le due province, è senz’altro da accogliere e da sostenere non solo per il suo alto valore morale che il pubblico calabrese saprebbe offrire partecipando in massa a quella serata, ma anche come momento di incontro e definitiva riappacificazione due tifoserie mature e blasonate come quelle del Crotone e del Catanzaro che nulla hanno da spartire con qualche risicato gruppo di teppisti che deve rimanere isolato e per la cui gesta non possono patire oltre le due Comunità calabresi.
Ben venga, quindi, la proposta offerta dal Sindaco di Botricello di un previo incontro fra le tifoserie organizzate dal quale, voglio anche sperare, possa sortire l’ulteriore patto di stare tutti assieme allo stadio, lasciando a casa le rispettive bandiere, rossoblù e giallorossa, per mostrarne, in un unico sventolio, soltanto una, quella arcobaleno, orgogliosi di mostrare lunedì sera, in diretta Rai, di quanto è capace il popolo calabrese, a riprova che lo sport unisce e non divide e che nella vita le tragedie da cui difendersi sono ben altre che un incontro di calcio
*già Sindaco di Catanzaro
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