Detenuto a Crotone con problemi psichici, Garante chiede al ministro il trasferimento

Premesso che,  come noto,  permane il  problema generale  delle carenze di strutture idonee per detenuti affetti da patologie psico-fisiche, è stata trasmessa dal Garante Comunale dei detenuti di Crotone  Federico Ferraro, in data odierna, una segnalazione formale al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al  Provveditore Regionale della Calabria  per il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria  Liberato Gerardo Guerriero ed al Garante Regionale dei detenuti Luca Muglia, per sollecitare un intervento urgente, relativo al trasferimento di un detenuto con problemi  psichici, in apposita ed idonea  struttura, per seguire un  percorso terapeutico, attesa l’infermità, riscontrata dalla  Corte d’Appello di Catanzaro  nel  relativo procedimento penale .

L’annosa  criticità  a tutt’oggi non risulta trovare soluzione  per  cui urge al più presto un intervento esecutivo e risolutivo  da parte di tutte le Istituzioni competenti per fornire non soltanto per il detenuto de quo, ma per tutte le persone soggette   a restrizioni della propria libertà personale e caratterizzate  da  criticità  e patologie della propria  sfera psichica,  idonee  cure  e trattamenti in apposite  strutture. 

Non è costituzionalmente sostenibile una detenzione nei normali  e spesso non adeguati Istituti di pena.

Il Garante Comunale ha evidenziato nella medesima  segnalazione  che, a  seguito del suicidio avvenuto presso l’Istituto di pena di Crotone, nel settembre dello scorso anno,  non  si è  ancora avviato alcun  iter di cooperazione  tra la  Amministrazione Regionale Penitenziaria e  la locale Autorità  di garanzia e   vigilanza,   per sottoscrivere un accordo di cooperazione  e scambio di informazioni. Tale accordo era stato  già raccomandato con  nota del 07.10.2022,  a firma dell’allora  Capo  del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Carlo Renoldi , con cui si auspicava  di pervenire, al più presto, alla stipula di un Protocollo di collaborazione  tra l’Amministrazione Penitenziaria e l’Ufficio del Garante dei detenuti , al fine di individuare  le modalità più veloci ed efficaci di comunicazione e  di scambio informazioni, tra le due Istituzioni per salvaguardare i diritti umani.

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