"Lo spettacolo di un mare sporco in pieno agosto è avvilente. Ma ancor più sconfortante è osservare una spiaggia gremita, sotto una opprimente calura estiva, senza che nessuno abbia il coraggio di trovare refrigerio immergendosi nelle acque putride". E' quanto afferma in una nota l'avvocato Francesco Di Lieto (vicepresidente nazionale Codacons).
"Probabilmente si preferisce sversare in mare quello che i depuratori non riescono a depurare; del resto basterebbe controllare i consumi elettrici dei singoli depuratori - prosegue - per comprendere come il mare venga considerato una sorta di discarica a cielo aperto. E se in estate questa “pratica” è sotto gli occhi di tutti, in inverno occhio non vede, cuore non duole. Le condizioni del mare costituiscono la prova documentale del fallimento di chi, fino ad oggi, ha amministrato la nostra regione".
"Una vergogna rimarcata dalla procedura di infrazione europea per le insufficienze del sistema di depurazione, che ci costa multe per 600 milioni di euro l'anno. Dinnanzi a ciò Occhiuto, proprio come “Don Raffaè” “si costerna, s'indigna, s'impegna, poi getta la spugna con gran dignità”. E mentre i sindaci fingono di non vedere evitando di emettere ordinanze per vietare la balneazione, - conclude Di Lieto - la retorica vuota del governatore costituisce un esercizio sterile che offende ancora di più i calabresi".
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