Di Lieto (Codacons) pranza al ristorante cinese: “Basta false notizie. Il razzismo è più pericoloso del virus”

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images  Di Lieto (Codacons) pranza al ristorante cinese: “Basta false notizie. Il razzismo è più pericoloso del virus”
Francesco Di Lieto in un ristorante cinese
  05 febbraio 2020 18:18

Singolare iniziativa del Codacons contro la psicosi da “coronavirus” e contro gli atti di intolleranza verso la comunità cinese.
Un pranzo “contro la paura” in un ristorante cinese a Catanzaro.
Si tratta di un gesto simbolico – spiega Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale dell’associazione – per combattere le bufale che si rincorrono sui social e per contrastare i crescenti casi di intolleranza contro le comunità asiatiche che si sono verificati anche nella nostra regione.
L’allarme “coronavirus” sta provocando, infatti, un ingente danno economico ai negozi ed ai ristoranti asiatici. Luoghi dai quali gli utenti si tengono immotivatamente lontani, nella sciocca convinzione che possano essere “veicoli di contagio”.
Questa follia sta generando atti di intolleranza verso il “diverso” e gli asiatici nello specifico.
Comportamenti estremamente pericolosi e da stroncare sul nascere.

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"L’iniziativa - prosegue la nota del Codacons - è stata attuata per dimostrare come non esista alcun pericolo nel frequentare qualsiasi esercizio gestiti da cinesi, considerato che il cibo servito viene acquistato in Calabria e, soprattutto, perché il razzismo è senza dubbio più pericoloso e dannoso di qualsiasi “coronavirus” e si diffonde ad una velocità immensamente maggiore.
Riteniamo che le situazioni di potenziale rischio per la salute umana siano i grandi assembramenti di persone che vedano coinvolti cittadini provenienti da tutto il mondo.
Ricordiamo che sono tanti i lavoratori calabresi che sopravvivono grazie alle attività gestite dalla comunità cinese. Le fake news finiscono per danneggiare sia i  fornitori - i gelati, ad esempio, sono rigorosamente “made in Calabria” - sia i lavoratori, che rischiano il posto proprio a causa delle stupide paure innescate dal virus dell’ignoranza".

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