Di Natale: "Mancano i vaccini Pfizer nella provincia di Cosenza. Disservizio che non ammette scusanti"

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Graziano Di Natale

Il segretario-questore chiede "all’Asp di porre rimedio immediatamente a questa situazione di disagio, in continuo divenire. Auspico soluzioni concrete e non sterili scaricabarile di responsabilità"

  05 marzo 2021 17:16

“Inaccettabile ciò che accade in Calabria. Intere comunità costrette a rinviare la campagna di vaccinazione perché sarebbero finite le dosi; eppure, siamo l’ultima regione in ordine alla somministrazione. Faccio mie le giustissime rimostranze di molti sindaci della provincia di Cosenza, tra i quali, i primi cittadini dei comuni di Luzzi, Acri e Rose poiché, sebbene abbiano praticamente organizzato, con tanti sacrifici, sui rispettivi territori, la campagna vaccinale anti Covid-19, allo stato mancano incredibilmente i vaccini da somministrare alle persone in attesa di essere immunizzate”.

È quanto denuncia il segretario-questore dell’Assemblea regionale della Calabria, Graziano Di Natale che così prosegue: “È una vergogna. Un disagio così grande da non ammettere scusanti. La Calabria rischia di essere zona arancione da lunedì prossimo e la campagna di vaccinazione anti-covid è ferma perché mancano i vaccini. Siamo di fronte alla campagna di immunizzazione più importante della storia ma in Calabria siamo indietro rispetto al resto dell’Italia, ed ogni giorno, mio malgrado, sono costretto a denunciare continui default del sistema”.

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Il vicepresidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta incalza l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e la Regione Calabria. “Chiedo all’Asp, di porre rimedio immediatamente a questa situazione di disagio, in continuo divenire. Auspico - conclude Di Natale - soluzioni concrete e non sterili scaricabarile di responsabilità. I Calabresi sono stanchi. Non meritano questo trattamento. Da rappresentante della massima Assise regionale, conscio del mio ruolo, mi oppongo con forza a questa vergogna, e resto a disposizione per qualsiasi iniziativa da intraprendere, ben consapevole che non esistono divisioni politiche sulla salute pubblica. Infine, porgo tutta la mia vicinanza ai tanti amministratori che devono relazionarsi ogni giorno con svariate difficoltà”.

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